Si dice “padron comanda, cavallo trotta” , il Ticino però sembra vivere una strana inversione di ruoli: il cavallo comanda e il padrone trotta.
E’ da anni che le due aziende di proprietà dei ticinesi, BancaStato e AET, navigano per proprio conto.
Se penso agli ultimi avvenimenti mi impressionano due forzature: l’acquisizione della partecipazione a Unicredit Suisse Bank SA (USB), da parte di BancaStato e l’acquisizione della partecipazione alla centrale elettrica a carbone di Lünen da parte di AET.
In ambedue i casi le nostre aziende hanno scavalcato il parlamento, mettendolo davanti al fatto compiuto e in tal modo svilendone il potere di controllo sulle due aziende pubbliche.
Le conseguenze? L’acquisizione di USB e della partecipazione alla centrale a carbone si stanno rivelando dei pessimi affari mentre persiste, per ambedue le aziende, la garanzia dello Stato del Cantone Ticino.
AET rischia fortemente di ritrovarsi con la “Pepa tencia” in mano, visto il fuggi fuggi generale di altre aziende elettriche impegnate in analogo affare.
La conclusione non poteva essere diversa. Quando la politica non è più protagonista e chi dovrebbe decidere non lo fa, comandano i cavalli che vanno dove gli pare.
Michela Delcò Petralli, per i Verdi
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