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Alla sua morte Benedetto XVI non potrà donare gli organi


Papa Ratzinger è un convinto sostenitore della donazione di organi dopo la morte. Lo aveva persino detto in in discorso del novembre 2008: “Acconsentire a che i propri organi siano espiantati dopo la morte per essere donati è una forma della testimonianza della carità cristiana.”

Carità o meno, il corpo del Papa appartiene a tutta la Cristianità, è una reliquia sacra che va sepolta nella sua integralità. Lo stesso accadrà alla salma di Benedetto XVI, quando anche per lui sarà giunto il momento di lasciare questa vita terrena.
Lo ha chiaramente detto venerdì scorso, in un intervento sul quotidiano italiano La Repubblica, l’arcivescovo polacco Zygmunt Zimowski, che in Vaticano ricopre la funzione di Ministro della Salute.
Dunque le spoglie papali devo restare intatte. Nel caso di una procedura di beatificazione non si potrebbe certamente fare santo un Papa privo della metà dei suoi organi.

Orbene, il corpo di un Papa è considerato una reliquia, anche quando questi è ancora vivo, una cosidetta reliquia ambulante.
Battute di dubbio humor a parte, per la religione cristiana esistono tre categorie di reliquie: la prima categoria è quella che fa capo agli oggetti direttamente connessi alla vita di Gesù Cristo, come ad esempio la croce sulla quale fu crocifisso, oppure la lancia del legionario romano che gli trafisse il costato, o – sommo esempio – il lenzuolo con cui fu avvolto quando venne deposto dalla croce, sia esso la Sacra Sindone o un altro telo.
Nella seconda categoria di reliquie vi sono gli oggetti che sono appartenuti ad un santo. Come ad esempio i sandali di San Francesco d’Assisi. Nella terza categoria vengono messi gli oggetti che sono stati in contatto con le reliquie della categoria uno e due.

Stando a questa classificazione, il corpo di Benedetto XVI farebbe parte della terza categoria. Il suo predecessore invece, Giovanni Paolo II, che verrà declamato Santo il prossimo 1. maggio, farà ovviamente parte della seconda categoria.
Salvo modifiche dell’ultima ora, nel corso della cerimonia di beatificazione, alla presenza di Papa Ratzinger e di un intero conclave di cardinali con molta solennità la sua bara sarà scoperchiata e dal cadavere verrà prelevato qualche pezzetto (un dito, un dente, un qualche capello) per la venerazione dei fedeli.

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Redazione

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