Per migliorare le relazioni bilaterali dal profilo qualitativo sono necessari nuovi impulsi: è quanto ha dichiarato oggi il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, dopo un pranzo di lavoro con la consigliera federale Micheline Calmy-Rey. La gestione delle relazioni con l’UE costituisce “una sfida costante”, ha sottolineato la presidente della Confederazione, che è rimasta evasiva sulla possibile apertura di nuovi negoziati con Bruxelles.
“Sono state discusse questioni delicate e talora difficili”, ha spiegato Barroso. “Dobbiamo ora fare progressi” nell’intento di rafforzare le “eccellenti” relazioni tra Svizzera e Unione europea. Il presidente della Commissione ha spiegato che l’UE vorrebbe semplificare i rapporti con Berna: gli accordi bilaterali fin qui conclusi “sono infatti diventati sempre più complessi e difficili da gestire”. Ci vorrebbe quindi “un quadro generale”, “una visione di insieme”. “Un mercato comune e politiche comuni hanno bisogno di regole comuni”. Ai più é apparso evidente uno scarso interesse europeo a concordare nuovi bilaterali, e la risposta semi affermativa più una cortesia formale che la reale intenzione europea di nuovi accordi.
Sull’ipotesi di passare da accordi bilaterali “statici” a intese “dinamiche” – che di fatto obbligherebbero la Svizzera a recepire in modo automatico le future evoluzioni del diritto europeo – è stato costituito un gruppo di lavoro congiunto, che finora non ha però permesso di avvicinare le posizioni. Il salto di qualità è fortemente voluto dall’UE, ma per Berna qualsiasi automatismo è tabù.
Prima di incontrare Barroso, Calmy-Rey è stata ricevuta in mattinata dal presidente dell’europarlamento, il polacco Jerzy Buzek, con il quale ha discusso di collaborazione bilaterale in tema di politica estera e finanziaria. La ministra elvetica ha spiegato che il parlamento europeo, dopo l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, svolge un ruolo importante anche nei confronti della Svizzera: per questo motivo è opportuno intensificare i contatti.
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Nessun automatismo diretto imposto da UE.
Te capii Barroso o dobbiamo farti un disegnino?
La UE mostra i muscoli contro la Svizzera perchè siamo l'unica diplomazia che decide e pensa autonomamente, nel senso che prendiamo (ahimé) sul serio chi ci sta difronte da Gheddafi a Barroso passando da Frattini. I nostri amici-avversari lo sanno e si profilano con gli svizzeri per acquisire "punti". Noi, coglioni, stiamo pure ad ascoltarli. I politici di tutto il mondo sono dei buffoni a capo di istituzioni incontrollabili, guadagnano paccate di soldi e concludono solo danni e se possono peggiorano la situazione. Ieri sono venuto a conoscenza che un consigliere regionale (pari al nostro gran consigliere?) in Italia guadagna euro 10'000 al mese. Vergognoso.
Quest'Europa del Menga farà la fine ingloriosa di quel che furono gli USA.