Amnesty International (AI) e altre organizzazioni svizzere di sostegno ai richiedenti l’asilo hanno protestato oggi a Coira contro le modalità di applicazione degli aiuti d’urgenza nel canton Grigioni: a loro parere non rispetta i diritti umani.
Amnesty International (AI), l’Organizzazione svizzera aiuto ai rifugiati (OSAR), Solidarietà Senza Frontiere e l’Osservatorio svizzero per il diritto sull’asilo e sugli stranieri affermano che nei Grigioni il regime degli aiuti di urgenza è più duro rispetto agli altri cantoni: esso prevede cibo per 2000 calorie giornaliere e un tetto dove ripararsi.
Da tre anni, inoltre, l’assistenza minima viene fornita agli “asilanti” respinti in una località isolata di montagna della Prettigovia, nel piccolo villaggio di Valzeina, ad oltre 1100 metri di quota.
Secondo le organizzazioni di sostegno ai rifugiati, gli attuali 25 ospiti del “Flüeli” vivono in condizioni avvilenti, in totale isolamento a senza alcuna occupazione. Inoltre – aggiungono – malgrado la durezza di tale regime gli obiettivi politici non vengono raggiunti: meno del 20% di chi usufruisce degli aiuti di urgenza lascia infatti la Svizzera entro un anno.
In un appello pubblico indirizzato alla direttrice cantonale della giustizia, Barbara Janom Steiner, le organizzazioni chiedono che perlomeno a donne, bambini e persone in estrema difficoltà venga riservato un trattamento migliore.
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Che queste persone diano il buon esempio accogliendo in casa propria almeno due richiedenti l'asilo. Fra pochi giorni a Chiasso avranno l'imbarazzo della scelta. Su, su, coraggio e un minimo di coerenza oltre che concretezza nell'esercizio e promozione propri ideali.
Por favor :(