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Per l'UDC l'arma è un valore svizzero, l'italiano no. Janosch Schnider

Quando c’è da sfoggiare la propaganda degna del nazionalismo più sordo e idiota i rappresentanti dell’UDC sono sempre in prima linea, ma quando i veri valori di questo paese vanno realmente difesi ecco che i nostri guardiani della svizzeritudine smettono la maschera dei difensori della Patria e rivelano il loro vero volto.

I fatti di San Gallo hanno tenuto sulle spine tutti coloro che hanno a cuore il destino della lingua di Dante, fino a prova contraria una delle lingue nazionali: l’esecutivo del Cantone aveva infatti elaborato un piano di risparmio che, tra le altre cose, avrebbe comportato la soppressione dell’insegnamento della lingua italiana.
Soltanto l’impegno profuso da un gruppo di cittadini, meritevoli di aver supportato la causa del plurilinguismo svizzero – uno dei veri valori di questo paese – e di aver raccolto firmatari anche in Ticino e nel Grigioni Italiano, ha evitato una picozzata che avrebbe potuto innescare un pericolosissimo effetto domino in tutta la Svizzera, a danno della nostra lingua. A fronte di questa petizione di 6000 firme, il Gran Consiglio sangallese ha optato per un doveroso passo indietro: i partiti di centro si sono allineati alla sinistra ed hanno preso le difese dell’italiano.

Solo 45 membri del legislativo hanno continuato imperterriti nel sostegno alla misura di risparmio, quasi tutti rappresentanti dell’UDC, il partito che si erge teoricamente a difensore delle virtù elvetiche, ma che in pratica – ed è ormai chiaro – concentra tutte le sue forze per la causa delle privatizzazioni indiscriminate, perché le misure di risparmio vengano fatte pagare allo Stato, cioè ai cittadini – il recente caso sanagallese è uno di numerosi esempi – a scapito dei servizi pubblici, della socialità, e anche dei valori svizzeri. Quelli veri.

Janosch Schnider, coordinatore del SISA, studente di italianistica all’Università di Zurigo e candidato al GC per la lista Partito Comunista-MpS

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Redazione-cro

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  • L'importante è candidarsi in un consesso cantonale e parlare di un tema federale così si crea un po' di confusione.

    Quello che conta è che l'UDC Ticino è sicuramente favorevole all'insegnamento della lingua italiana in tutte le scuole della Confederazione. Purtroppo a livello federale manca un rappresentante UDC ticinese e quelle descritte dal candidato al Gran consiglio ticinese possono essere le conseguenze. In uno stato confederale queste cose succedono se chi ha interesse non elegge le persone giuste.

    La conclusione è che l'UDC Ticino è coerente (almeno quanto gli altri partiti, MpS compreso) e in aprile si eleggeranno rappresentanti ticinesi in Ticino, per il Ticino.

  • Ecco come strumentalizzare una ghiotta notizia, per puri fini elettorali.
    In questo genere di "prodezze" la sinistra ha sempre dimostrato un tempismo notevole.

    "Quando c'è da propagandare un ideologia stolta e tramontata, i rappresentanti di Lenin, sono sempre in prima fila. Quando però i veri valori nazionali vengono offesi, strumentalizzati, derisi e/o sminuiti, ecco che i nipotini del Che, smettono la maschera elvetica per indossare quella della sinistra internazionale, rilevando che sotto il nickname, c'è soltanto il nulla".

  • Mi risulta che la proposta che è stata respinta avrebbe trasformato l'italiano (che anche attualmente non è materia obbligatoria) da "opzione specifica" a "opzione complementare".
    Commentare questa proposta come fa il signor Janosch Schnider mi sembra davvero una manifestazione di idiozia!

  • E' terribilmente triste vedere giovani sfoggiare la propaganda di un partito che per potersi mantenere deve attingere a quel capitalismo tanto aborrito.

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