Oltre 100mila manifestanti hanno sfilato ieri nelle strade di Tunisi per chiedere lo scioglimento del governo provvisorio diretto dal primo ministro Mohamed Ghannouchi.
E’ la più grande manifestazione dopo le dimissioni del presidente Ben Ali, un mese fa. Se durante la giornata non si sono registrati scontri, la violenza è esplosa durante la notte: negozi saccheggiati, incendi nei commissariati di polizia, auto distrutte. Lungo il viale Habib Bourguiba, la principale arteria della capitale, decine di poliziotti e un centinaio di manifestanti si sono dati battaglia sino alle prime ore di sabato mattina. L’aria è ancora irrespirabile, satura dei gas lacrimogeni e del fumo degli incendi appiccati dai rivoltosi.
Da stamani soldati, forze di sicurezza e poliziotti in civile pattugliano la città armati di manganelli, pistole e gas lacrimogeni. Gli elicotteri dell’esercito sorvolano Tunisi a bassa altitudine.
Malgrado l’ingente spiegamento di forze, almeno 200 manifestanti proseguono nel loro intento di assaltare il Ministero degli Interni, protetto da filo spinato, soldati e carri armati. Nel parcheggio del Ministero sono state incendiate le auto della polizia.
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