La giustizia egiziana ha iniziato sabato le udienze del processo per appropriazione indebita a carico dell’ex ministro dell’Interno Habib Al Adli.
Le dimissioni di Al Adli erano una delle principali richieste dei manifestanti che nei giorni della rivolta contro Hosni Moubarak avevano invaso la piazza principale del Cairo, piazza Tahrir. Il ministro, accusato di aver ordinato la violenta repressione dei cortei di protesta, è il primo esponente del vecchio governo ad essere processato.
Al Adli era stato estromesso dal governo a fine gennaio e arrestato il 17 febbraio, una settimana dopo le dimissionioni di Moubarak e i suoi conti bancari, così come quelli della su afamiglia, erano stati bloccati.
Al Adli è accusato di essersi appropriato di una somma equivalente a 500mila euro. L’ex ministro ha respinto ogni accusa e si è dichiarato non colpevole.
All’esterno del tribunale dove era in corso il processo (interrotto e rinviato al due aprile) si erano radunate un centinaio di persone che a gran voce chiedevano la condanna a morte di Al Adli. Su di lui è in corso anche un’inchiesta per determinare il ruolo che ha avuto nella sanguinosa repressione dei manifestanti da parte delle forze dell’ordine.
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