In Tunisia prosegue l’esodo degli stranieri provenienti dalla Libia. Domenica 6 marzo l’aeroporto di Djerba era sommerso da egiziani, vietnamiti e cittadini del Bangladesh che a centinaia attendevano un volo di rimpatrio.
Mai l’aeroporto di Djerba Zarzis ha visto un simile affollamento, nemmeno nei mesi da giugno ad agosto, quando dall’Europa atterrano centinaia di aerei colmi di turisti. La preoccupazione delle autorità tunisine va anche al settore turistico, pilastro dell’economia del paese, con il timore che almeno fino all’autunno il normale afflusso di turisti europei non potrà riprendere.
Ora però il governo di Tunisi si concentra sull’emergenza degli arrivi dalla Libia, centinaia di persone in attesa di rimpatrio e che si dirigono verso la piattaforma di smistamento centralizzata a Djerba. I voli a disposizione non bastano a garantire partenze regolari e le centinaia di persone in fuga dalla Libia attraverso la Tunisia si accampano all’interno dell’aeroporto e all’esterno dello scalo, dove le autorità hanno disposto tende, acqua e scorte di viveri. La tendopoli si estende fino a un chilometro dallo scalo e pare non svuotarsi mai.
Tutti avrebbero dovuto essere evacuati la scorsa settimana, ma l’afflusso dalle frontiere va oltre le previsioni. Ci vorranno ancora diversi giorni prima che lo scalo ritorni al suo consueto ritmo.
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