Categories: Ospiti

8 marzo. Una data che tutti noi ci ricordiamo. Valentina De Bianchi

– Ticinolive.ch non assume responsabilità per i contributi della rubrica “Ospiti”, che non rispecchiano né il pensiero né l’orientamento editoriale della Redazione.

Giorno di mimose e cioccolatini. Quest’anno ricorre però anche un anniversario particolare: festeggiamo i cento anni dal giubileo della festa internazionale delle donne. Un secolo fa le donne non erano considerate delle cittadine, non potevano votare, non studiavano o lavoravano come gli uomini. Questo sfortunatamente era così anche fino a quarant’anni fa, quando nel 1971 il popolo svizzero (di sesso maschile) approvò il suffragio femminile.

Nel 2011 celebriamo quindi molteplici traguardi di cui le donne possono sicuramente andare fiere. Molti sono stati i progressi e oggi le madri sono anche molto spesso attive sul mercato del lavoro. Purtroppo però la parità tra uomo e donna non è ancora stata completamente raggiunta. Come Associazione Donne PPD – oggi più che mai – ci battiamo per una migliore conciliazione tra vita professionale e vita privata e salutiamo positivamente l’iniziativa del Partito popolare democratico svizzero che desidera introdurre un nuovo articolo costituzionale in tal senso.

Nell’ambito delle politiche familiari tanto è stato fatto – pensiamo al congedo maternità di 14 settimane o alla legge federale sugli assegni per i figli (a ogni bambino un assegno) – ma gli sforzi politici non sono ancora terminati. La sfida futura è abbinare le politiche per le pari opportunità con la politica familiare e la politica per la crescita economica. Una sola politica natalista non è sufficiente, occorre dare alle famiglie e ai figli strutture di accoglienza e possibilità di formazione adeguate. Il ruolo dello Stato deve essere quello di aiutare e sostenere le madri e i padri lasciando però loro la libertà di scelta e l’assunzione delle loro responsabilità. Bisogna intervenire affinché la creazione di famiglie con figli non crei povertà nelle coppie che desiderano mettere al mondo un bambino. Affinché l’intero nostro sistema sociale e previdenziale continui a funzionare e ad essere efficiente, è necessario agire in questo senso, dando aiuti e appoggi concreti alle famiglie.

Durante la sessione primaverile delle Camere federali, il Consiglio agli Stati ha deciso che anche i lavoratori indipendenti potranno finalmente beneficiare di assegni familiari nel caso di una nascita di un figlio. Questo è un traguardo che aggiunge un’importante misura a quelle già sostenute dal Partito popolare democratico. La direzione è quella giusta. Ora non ci resta che continuare sulla via tracciata, senza esitazioni. Ricordiamo – in questo giorno dedicato a tutte le donne – che un franco speso per le famiglie, è un guadagno per il futuro di tutta la società.

Valentina De Bianchi
Candidata al Gran Consiglio nr. 61
Vice presidente Associazione Donne PPD

Redazione-cro

View Comments

  • Un pensiero alle tante tante donne, che in tutto il mondo sono ancora oggi vessate, torturate, violentate, limitate nella loro libertà, non rispettate, sfruttate, sottomesse, schiavizzate, ecc ecc

    Ma anche da noi, la parità é ben lontana dall'essere raggiunta.
    E le violenze sulle donne, fisiche e psicologiche, non sono affatto rare, anzi.

    A mio parere la Festa della Donna, dovrebbe essere una giornata dedicata soprattutto alla riflessione, su quali passi possono essere intrapresi per il resto dei 364 giorni. Ognuna di noi, nel suo piccolo, può e deve fare qualcosa.
    Ognuna deve imparare a farsi rispettare, nella vita di tutti i giorni e in tutti i contesti.

    La politica deve operare maggiormente, affinché vengano realizzati asili nido, sia a livello cantonale, che comunale, ma anche nella aziende (sconti fiscali alle aziende che realizzano dei nidi per i bambini delle impiegate).

    Inoltre, il Cantone dovrebbe studiare un programma di educazione per gli allievi delle elementari e soprattutto delle medie: come avere rispetto di sé stessi, e degli altri. In particolare dei ragazzi nei confronti delle ragazze.
    Purtroppo, se mezzo Cantone é ancora abitato da Neanderthal con la clava, é perché si ripetono all'infinito modelli educativi sbagliati.
    Quindi la scuola può e deve fare molto di più, per cercare d'invertire o quantomeno limitare questa realtà.
    Se i ragazzi vedono modelli negativi in famiglia, la scuola deve cercare di educare diversamente i ragazzi, affinché questi, una volta diventati adulti, sappiano interagire correttamente con le donne e non, riproporre il modello maschilista che hanno purtroppo magari dovuto vedere in famiglia.

    Per concludere, ci sono delle... povere di spirito convinte che la parità é stata raggiunta, visto che da qualche anno anche loro possono andare a vedere squallidi spogliarelli di uomini...
    Personalmente trovo che questa mercificazione dei corpi (soprattutto femminili, ma appunto, anche maschili) siano di una tristezza infinita.

  • Perché impedire ad un'uomo di offrire un sorriso ed un fiore ad una donna che ama o comunque che stima o che gli è simpatica?
    Un attenzione fa sempre piacere sia nel dare che nel ricevere.

  • Concordo con Bike :wink:

    Se i gesti sono dettati dall'affetto, amore, stima, sia che si riceva o si regali un fiore - 365 giorni all'anno ... a me sta benissimo! È l'amore che fa girare il mondo, dicono ... e quindi, che siano le mimose della Direzione, gli auguri di Bike e la poesia di Ciapa, perché non accettarli e gioirne?
    Su tale onda, a mia volta sarò contenta di regalare un sorriso anche a chi non conosco.
    La vita è diventata esistenza ormai e vediamo sempre più raramente la gente sorridere.
    Concediamoci ogni tanto un attimo di pausa e lasciamoci andare ... :wink:

    Dopo, giustamente, non dobbiamo diventar vittime della nostra società "liquida", ed è nostro dovere restare uomini e non farci manovrare come burattini, anche se è sempre più difficile.

    E, ancora giustamente, si possono e si dovrebbero migliorare molte situazioni, molti argomenti toccati da Tiger, (ci vorrebbe forse un blog specifico)e che fanno riflettere anche me, mi permetto però di dire una cosa sola: se la famiglia è allo sbaraglio, colpa indiscutibile anche della nostra epoca, non per questo la scuola è obbligata e, neanche sarà in grado, di porvi rimedio.

    Prima di tutto perché la scuola è fatta di uomini, i docenti sono persone con le peculiarità e debolezze che costellano la nostra società (noi uomini) ed in secondo luogo, perché i figli appartengono alla loro famiglia prima di tutto e a sé stessi, da adulti.
    Non dovremo arrivare a rilasciare un certificato per diventare genitori? Chi lo rilascerebbe?

    No, preferisco che ognuno sia responsabile delle proprie scelte e dei propri errori, si impara soprattutto dagli ultimi ...

    Con questo, buon 9 marzo a tutti :)

Recent Posts

Pardo d’oro – “L’umanità è una. Il film Mrs. Fang ne è una bellissima dimostrazione” – di Desio Rivera

2017 Wang Bing. Immagino che sia il discorso globale di questo regista che si vuole…

15 ore ago

La bellezza di un capolavoro: “Nanà” di Émile Zola

Straordinaria e atroce nel libro la figura del conte Muffat, ricchissimo, debole, ingenuo, perdutamente innamorato della puttana,…

15 ore ago

Parisina e Ugo, la testa è il prezzo di un colpevole amore

Una fosca storia del Quattrocento. Il marchese di Ferrara Niccolò III era uomo tirannico e…

15 ore ago

Rivoluzione Russa Rosso Sangue: Così morirono lo Zar, la Zarina, il piccolo erede e le sue 4 sorelle

Rivoluzione d’ottobre- atrocità e leggende. dossier Rivoluzione d'Ottobre 1917-2017 Gli artefici della Rivoluzione Russa si…

16 ore ago

Werefkina e Jawlensky, storia d’amore e d’arte a Palazzo Reali – di Nataliya Shtey Gilardoni

2016 Si incontrarono a San Pietroburgo nel 1892. Lei, talentuosa al punto da essere definita…

17 ore ago

Parole memorabili – “Iddio riconoscerà i suoi!”

Crociata contro gli Albigesi Siamo di fronte a Béziers, in Linguadoca, città assediata, totalmente posseduta…

17 ore ago

This website uses cookies.