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Giappone. I Verdi ticinesi attaccano:Messi drammaticamente a nudo i rischi del nucleare

Non si é fatta attendere la presa di posizione de I Verdi Ticinesi a proposito di energia nucleare e in particolare riferita al disastro che ha colpito nei giorni scorsi il Giappone, sconvolto da un sisma di grado 9 e da uno tsunami devastante, le cui reali conseguenze ancora non si conoscono in tutta la sua drammaticità.

Particolarmente colpita la centrale nucleare di Fukushima già squassata da una deflagrazione subito dopo il terremoto di venerdì scorso. Centrali costruite 40 anni or sono e oggi messe alle strette dalla devastante potenza della natura. Per dovere di cronaca il terremoto che ha devastato il Giappone é il quarto per ordine di potenza mai verificatosi sul pianeta e che molti specialisti ritengono impossibile che si verifichi in Svizzera. Tanta potenza distruggerebbe sicuramente tutte le costruzioni non costruite con i criteri antisismici utilizzati ormai da moltissimi anni in Giappone.

Oggi con un comunicato stampa i Verdi del Ticino scrivono:

Gli incidenti nucleari in Giappone rilanciano drammaticamente il dibattito sulla sicurezza delle centrali nucleari e ci ricordano, con tragica puntualità, che nessuno può risanare o controllare le conseguenze di un incidente atomico.

Non esiste nucleare senza rischi
È inquietante – scrivono I Verdi – che la Confederazione abbia deciso di riesaminare la sicurezza della centrale di Mühleberg solo davanti a incidenti di enorme gravità. In passato molti incidenti si sono susseguiti a Chernobyl e in alcuni casi solo non hanno causato catastrofi per un soffio (vedi centrale di Forsmark in Svezia ). Già nel 2008 i Verdi del Ticino richiamavano l’attenzione sulla pericolosità dell’energia nucleare in un comunicato in cui veniva sollevato anche il problema del costo economico della produzione di energia tramite atomo.

AET e nucleare
Rimane ancora senza risposta- scrivono ancora I Vedi del Ticino – un’interrogazione dei deputati Verdi Sergio Savoia, Greta Gysin e Francesco Maggi, in cui si chiedevano lumi su una partecipazione di AET nel nucleare francese con un investimento di 500 milioni di franchi. Una risposta a questa interrogazione risulta più che mai urgente di fronte alla tragica emergenza giapponese.

Il futuro sono le energie rinnovabili
Già altri cantoni e città svizzere, come Basilea città , stanno cominciando a trarre vantaggi economici dall’abbandono dal nucleare,. Al popolo ticinese toccherà presto votare sul futuro energetico cantonale in occasione della votazione sull’investimento nel carbone tedesco. Sarà un’ulteriore occasione – conclude il comunicato stampa – per ribadire che la soluzione all’approvvigionamento energetico non sono le energie fossili o il nucleare, ma le energie rinnovabili.

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