Il veto di Russia e Germania sembra far tramontare la prospettiva di imporre una No fly-zone sul Paese nord-africano, mentre la battaglia aumenta di intensità tra le forze fedeli a Muammar Gheddafi e i ribelli
Il testo congiunto della dichiarazione presentato dai ministri degli Esteri del G8 riuniti a Parigi ha di fatto eliminato ogni accenno a un divieto di sorvolo sui cieli libici.
Al veto opposto da Russia e Germania, si sono cumulati le forti perplessita’ espresse anche da altri Paesi, compresi gli stessi Stati Uniti. Il documento si limita cosi’ a rinviare ogni decisione al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, a sua volta in seduta a porte chiuse, affinche’ adotti “con urgenza” non meglio precisata “misure che assicurino la protezione della popolazione libica”. Una nuova bozza di risoluzione per l’inasprimento di sanzioni alla Libia e’ stata intanto formulata da Gran Bretagna, Francia, Germania, e Libano per la Lega Araba e verra’ inviata oggi al Consiglio di sicurezza.
La No Fly Zone e’ stata bocciata anche dal presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, che in un’intervista alla televisione spagnola ha messo in guardia l’Occidente dal cercare qualsiasi intervento militare in Libia, divieto di sorvolo compreso, che “peggiorerebbe e complicherebbe soltanto la situazione”. I Paesi occidentali, ha affermato Ahmadinejad, meglio farebbero a “mettere da parte le loro ambizioni da colonialisti”. Il leader di Teheran ha pero’ ribadito la condanna di Gheddafi, “perche’ e’ inaccettabile che chiunque bombardi il suo stesso popolo”.
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