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Stadio unico. Da Giudici e Giulini arrivano due no.

Giorgio Giudici e Gabriele Giulini: uno è l’artefice degli ultimi vent’anni di politica nell’intero Luganese e l’altro è il padrone assoluto del travagliato ACB. Due personaggi agli antipodi con una visione comune: “Uno stadio unico in Ticino è utopia, una soluzione impraticabile”.

Il tema é stato proposto dal Panathlon e dall’Associazione dei giornalisti sportivi che martedì sera a Tenero hanno sottoposto a Giudici e Giulini il tema dello stadio unico.
Non si può certo ignorare quanto intrapreso politicamente da Giorgio Giudici per costruire una Lugano polo trainante del Ticino, né sminuire la sua capacità di vedere oltre, sovente di anticipare i tempi.
Per Giulini il discorso é diverso. In Ticino da pochi anni, lui deve ancora riuscire a dimostrare di saper realizzare concretamente qualcosa, al di là di progetti e promesse, ad eccezione della salvezza, conquistata lo scorso campionato, grazie anche all’asta che all’ultimo minuto ha salvato l’ ACB.

La visione di uno stadio unico in Ticino non rientra nelle idee dei due protagonisti della serata, vuoi per il sogno di Giulini di dare una nuova casa alla squadra della capitale, vuoi per le desiderate del sindaco di Lugano sulla destinazione futura dell’area di Cornaredo, immaginando un contesto universitario, culturale, fieristico, medico- scientifico. Su questo ultimo punto i contrari alla nuova sede dell’ IRB a Bellinzona gli stanno addirittura dando una mano, visto che con i loro referendum spingono l’importante istituto verso il Luganese.

Se questi due attori dello scenario politico ed economico del Ticino spingono per due distinte strutture, si mettano il cuore in pace coloro che di buon occhio vedevano e consideravano una soluzione intelligente, ossia la realizzazione di uno stadio unico al servizio di tutto il cantone. Se mai sorgeranno, le due strutture caldeggiate da Giudici e Giulini saranno due “cattedrali” calcistiche. Noi ticinesi “dell’esempio di Lucerna” ce ne facciamo un baffo, eppure anche il grande Napoleone arrivò al capolinea toppando clamorosamente.

Redazione-cro

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  • Alcuni generali son quasi diventati "a vita" in Canton Ticino ... chissà cosa mangiano per avere sempre tante lance pronte a scoccare, nonostante l'età (che non sempre fa rima con senilità, ma spesso vi si avvicina...)

    Ahia, peccato!

    Così si smontano in fretta gli entusiasmi di chi osa pensare in modo diverso: niet !!

  • Domanda : Quali sono i "numeri economici" necessari per giustificare la presenza di due stadi di calcio in una regione Ticino di 300'000 abitanti?
    La risposta non può essere solamente "sportiva", ammesso che si possa ancora parlare di sport.

  • Tante belle parole, tante belle promesse. A Lugano, specialmente, queste intenzioni le ho sentite nel 2008, come ho sentito l'indomani della vittoria del referendum sul Conza che a giorni il Municipio avrebbe proposto una valida alternativa per il polo fieristico. Mi auguro solo che il Dicastero Sport presto sia presieduto dalla brava Beatrice Lundmark. Avanti i giovani! A Rovelli un sentito grazie per l'ottimo lavoro svolto.

  • >>> Candide :)

    Nonostante re Giorgio si rigeneri durante i fine settimana con l'aria fine di Valle, ogni tanto lo percepisco un tantino ondivago (furbetto), salvo poi uscire con "editti stonati" come in questo caso. Vuoi dire che è l'età?
    Cosa manca all'attuale stadio di calcio per accogliere mediamente 1'501 spettatori?
    Poi si vuol far credere che mancano i soldi per portare avanti con decisione le nuove aggregazioni.

  • ciao bike, all'attuale stadio di calcio manca nulla. basterebbe chiudere le due curve con posti a sedere. Con gradinate un po' più in verticale così da sormontare la rete di sicurezza, in questo modo ci si troverebbe praticamente a 8 metri dal campo (più o meno come al primo anello di S.Siro). La tribuna Ovest (vecchia) potrebbe essere demolita e ricostruita guadagnando lo spazio dell'avantribuna. Il tutto lasciando la Monte Bré. Purtroppo siamo in pochi a pensarla così, anche il signor Isoz non è dalla nostra. Nel frattempo è stato costruito il Centro di Calcolo che è un'opera a dir poco faraonica (ma non riesce a far concorrenza al casinò del Botta Campione)

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