Un giornalista dell’Associated France Presse ha smentito le voci secondo le quali gli insorti avrebbero conquistato Syrte, città natale di Gheddafi. I fedeli del colonnello sarebbero riusciti a bloccarli e a respingere il loro attacco.
Grazie all’appoggio degli aerei della coalizione gli insorti stanno avanzando verso ovest, con l’obiettivo di giungere a Tripoli per la grande battaglia finale. Ma contrariamente a quanto affermano diverse fonti non sono entrati nella città di Syrte.
La mattina di lunedì 28 marzo sono stati fermati dalle truppe armate agli ordini di Gheddafi a un centinaio di chilometri da Syrte, nei pressi della città di Ben Jawad. Lo ha confermato un giornalista dell’AFP che si trova sul posto.
Gli insorti avevano preso domenica il controllo di Ben Jawad, dopo aver conquistato il giacimento petrolifero di Ras Lanouf. Lunedì mattina sono stati attaccati dalle truppe di Gheddafi sulla strada che porta a Syrte. I ribelli scampati all’attacco hanno ripiegato su Ben Jawad.
Il quotidiano britannico The Guardian scrive che il primo ministro turco Erdogan si è offerto come mediatore tra il colonnello Gheddafi e i ribelli libici.
La Turchia si sta anche adoperando per curare i feriti libici. Un aereo di linea della Turkish Airlines ha portato a Istambul diverse persone ferite negli scontri, mentre una nave turca è salpata domenica alla volta della Libia con a bordo personale medico ed equipaggiamento sanitario per organizzare interventi e cure sul posto.
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La Turchia sta insegnando all'UE come ci si deve comportare per aiutare veramente la popolazione civile coinvolta sua malgrado in una strana guerra dove'è persino difficile capire chi sono gli amici e rispettivamente i nemici.