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La nostra libertà è la responsabilità – Massimo Suter

Questo potrebbe essere in sintesi il pensiero che Cameron, premier inglese, vorrebbe far passare.
Difatti esiste un principio secondo il quale lo Stato non deve forzatamente far star meglio le persone o produrre un’etica pubblica, bensì occuparsi principalmente dei principi organizzativi creando un quadro giuridico entro il quale gli individui sviluppano liberamente le proprie potenzialità, senza eccessive burocratizzazioni, valorizzando e responsabilizzando il singolo individuo.

Solo riuscendo nell’intento di rendere il cittadino meno dipendente dallo Stato – riduzione della spesa pubblica – ma più da se stesso – avere più soldi in tasca grazie al taglio delle tasse – otterremo un equilibrio ideale, evitando il paradosso dove lo Stato moderno è la grande finzione attraverso la quale ciascuno cerca di vivere a spese di tutti gli altri.
Per poter garantire un servizio il più razionale ed oggettivo possibile al cittadino dobbiamo innanzi tutto chiederci come stanno le cose, fattori verificabili nella realtà, dando delle risposte empiriche, scettiche, e non limitarci al perché delle cose, rischiando solamente di dare delle risposte di tipo ideologiche, sprecando energie e soldi nel vano tentativo di ottenere una azione ad ogni “dovrebbe essere così”.
Ma non basta la sola responsabilizzazione del singolo, ma si dovrà cercare di dare maggior potere ai comuni, delegando alcune funzioni ai singoli municipi, siccome solo chi vive quotidianamente una determinata realtà, o conosce il proprio territorio, potrà essere il più oggettivo possibile nella valutazione o azione.

In conclusione sono per la centralità della persona, aspetto fondamentale anche nel messaggio cristiano, dove senza responsabilità non esiste libertà. La libertà non è solo nell’agire, ma deve essere parte dominante anche nel pensiero, là dove ogni individuo possa esprimere il proprio ideale, la propria scelta soggettiva, senza necessariamente temere delle ritorsioni, perché nessuno può vantare un punto di vista privilegiato, solo esprimendo le proprie convinzioni ed analizzandole in modo razionale, oggettivo otterremo una soluzione coerente e coesa.

Nessuno si può erigere a padre padrone, imponendo il proprio giudizio, perché così facendo otterremmo una democrazia totalitaria, laddove, al contrario, il termine democrazia significa libertà di scelta, assumendoci le responsabilità del nostro decidere, sempre nella convinzione di aver operato per il bene comune.

Massimo Suter
Candidato PLRT al Gran Consiglio

Redazione

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