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Comportamenti sospetti nei confronti di minori: cosa sono? cosa fare?

In Ticino sono una decina all’anno le segnalazioni inerenti “comportamenti sospetti nei confronti di minori”, che giungono alla Sezione dei reati contro l’integrità delle persone della polizia giudiziaria. Sotto questa denominazione troviamo, in particolare, individui che si avvicinano ai bambini chiedendo loro di salire in auto per fare un giro, per accompagnarli a casa, rispettivamente chiedono loro delle informazioni oppure offrono loro dolcetti o fanno loro dei complimenti. Questi approcci avvengono, di norma, sul tragitto casa – scuola, rispettivamente nei pressi di istituti scolastici, parchi gioco o altre aree di ritrovo di ragazzi e bambini.

Va premesso che questo comportamento non è, di per sé, un reato. E neppure tutti gli adulti che avvicinano i bambini per chiedere loro un’informazione hanno qualcosa da nascondere o hanno “doppi fini”. E’ in ogni caso importante verificare le intenzioni di queste persone ed è quindi essenziale che comportamenti di questo tipo siano segnalati tempestivamente alla Polizia, affinché questi soggetti possano essere identificati e si possa procedere con le dovute verifiche.

Un ruolo molto importante, in questo contesto, lo giocano anche genitori, docenti ed educatori. Essendo costantemente in contatto con i bambini, sono proprio loro che possono spiegare e discutere i vari messaggi di prevenzione:

Consigli da ripetere di tanto in tanto ai bambini:

Se uno sconosciuto ti rivolge la parola, allontanati senza indugio. Se ti chiede un indirizzo, limitati a indicargli la strada da seguire , ma non accompagnarlo;
Non accettare l’invito di uno sconosciuto a entrare in un locale o a partecipare a una festa o a fare un giro in automobile. Non accettare i doni che ti vengono offerti;
Se qualcuno ti chiede di salire su un’automobile, dì NO con decisione. Se possibile cerca di ricordare il numero di targa dell’automobile, il colore, l’età della persona, quanto è alta, la lingua che parla, i vestiti che porta, ecc… .
Se accade qualcosa del genere a te o a un tuo compagno, dillo subito ai tuoi genitori, al maestro o alla Polizia.
E’ fondamentale che l’adulto, se confrontato con questo genere di situazioni, mantenga la calma, accogliendo il racconto del bambino, ringraziandolo per la fiducia, rassicurandolo e segnalando tempestivamente l’avvenimento alla Polizia (tramite il numero 117).

I bambini che frequentano le scuole elementari del Cantone seguono, durante il normale iter scolastico, la mostra di prevenzione degli abusi e dei maltrattamenti “Sono unico e prezioso!”. Questo percorso di prevenzione è proposto dalla Fondazione della Svizzera Italiana per l’Aiuto, il Sostegno e la Protezione dell’Infanzia (www.aspi.ch), in collaborazione con l’Ufficio delle Scuole Comunali del Canton Ticino.

Genitori e docenti possono, di tanto in tanto, ribadire i messaggi della prevenzione contenuti nella mostra, ossia:

il tuo corpo è tuo e nessuno ha il diritto di toccarti, di accarezzarti se tu non vuoi è importante che parli di come ti senti, quando ti senti bene e soprattutto se qualche cosa ti fa sentire strano o male i segreti non vanno mai bene, più passa il tempo e più pesano… meglio cercare di confidarsi al più presto possibile. Le sorprese invece fanno stare bene tutti quando vengono rivelate.
Hai il diritto di dire di NO a chiunque vuole farti del male o non ti rispetta
Quando hai un problema, parlane al più presto possibile con un adulto o un grande di cui ti fidi! Farsi aiutare è un segno di intelligenza!
Se l’adulto non ti ascolta o non capisce o non ce la fa ad aiutarti, non arrenderti, cerca qualcun altro.
Ciò che risulta essenziale è dare ai bambini gli strumenti per reagire correttamente in questo genere di situazioni e, più in generale, in tutte le situazioni di abuso sessuale o maltrattamento. Queste indicazioni hanno lo scopo di rendere i bambini più sicuri di loro stessi, perché sanno come comportarsi e cosa fare. Gli adulti (genitori, docenti, educatori, …) hanno il compito di ribadire questi messaggi, senza spaventare i bambini, senza trasmettere loro le ansie che vengono vissute in questo genere di situazione: a prescindere, quindi, da avvenimenti che si sono verificati in un comune piuttosto che l’altro.

Ribadiamo, prima di concludere, che la maggior parte dei casi di abuso sessuale si consumano nell’ambito famigliare o comunque nello stretto cerchio delle conoscenze del bambino e della famiglia: approfittare della relazione di affetto, di rispetto e di fiducia tra vittima e autore è, infatti, uno degli elementi principali del modo di operare di questi predatori.

Concludiamo sottolineando nuovamente la disponibilità da parte della Sezione dei reati contro l’integrità delle persone a partecipare a serate di informazione e di approfondimento su questa complessa tematica, per genitori e docenti.

Redazione-cro

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  • ..settimana scorsa a Cadenazzo ci sono state segnalazioni concrete da un paio di allievi di scuola elementare, uno di questi è compagno di classe di mia figlia, questi bambini dicono di essere stati avvicinati nei pressi della scuola da un individuo che li invitava a salire su un furgone offrendo loro dei dolci. La figlia di un mio amico, che frequenta le elementari a Camorino, ha raccontato che proprio oggi un suo compagno è stato avvicinato con la stessa modalità...non vorrei creare allarmismo, ma manteniamo alta la guardia...occorrono controlli mirati in prima linea e non solo bla bla...

  • A fine gennaio 2011, l'associazione Adisi.ch (associazione no profit) ha organizzato proprio alla scuola media di Cadenazzo (associazione dei genitori) una serata informativa sui pericoli abilmente nascosti in internet, riferiti a questa piaga.
    Adisi.ch ha organizzato durante l'anno scolastico 2010/11 ben 50 conferenze con gli allievi di Scuola Media di tutto il Ticino.

  • Non discuto il prezioso aiuto di questa associazione no profit, ma qua si tratta di considerare un problema rapportandolo al contesto nel quale è maturato e si è manifestato, in questo caso i pericoli di internet, seppur esistenti, centrano come i cavoli a merenda !!

    Qui ci troviamo di fronte a un individuo in carne e ossa, che spinto da chissà quali pulsioni, si permette di avvicinare bambini di scuola elementare offrendo loro dolciumi per poi invitarli a salire sul proprio veicolo.

    Probabilmente ci troviamo di fronte a un pedofilo che per il momento ne la Polizia, ne i genitori e nemmeno le istituzioni scolastiche sono stati in grado di individuare e arrestare.

    Che poi i nostri figli, davanti a una simile minaccia, siano stati correttamente istruiti sul come comportarsi non significa che siano in grado di fronteggiarla !

    • Esatto, per questo specifico fatto segnalato, non c'entra internet. Sappi però che la maggior parte dei contatti di questi malati-delinquenti con le "prede" minorenni viene ora fatto in rete. I genitori e la scuola non conoscono a sufficienza i pericoli e se non conosci i pericoli come pensi di difenderti?
      Il DECS pensa forse che 12 ore in due anni di informazione (alfabetizzazione informatica) fatte per lo più malamente e senza conoscenza di causa servano a tranquillizzare le famiglie?

      • La problematica dell'"adescamento" in rete per il momento non mi riguarda, mia figlia è ancora piccolina...sicuramente, a tempo debito, sarà mio dovere affrontarla con un dialogo sereno ed educativo...ripeto non si discutono i preziosi suggerimenti atti a tutelare e proteggere l'integrità dei minorenni, ma in questo momento a preoccupare me e tanti altri genitori è un probabile pedofilo che anziché cercarsi le sue prede in rete le adesca nelle vicinanze degli istituti scolastici delle scuole elementari.

        Se oltre alla solidarietà vuoi offrire un tuo contributo sarò lieto di leggerti. :)

        • L'importante in questi casi è la segnalazione alla direzione della scuola ed alla polizia cantonale. Trattandosi poi di scuola elementare, coinvolgere anche il Municipio mi sembra buona cosa.
          Poi l'allarme a tutta la popolazione, attraverso gli organi di stampa. Nel caso specifico, ottimo il servizio di Claudia Rossi passato su teleticino e le raccomandazioni (consigli) della polizia.

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