Il CIO, il Comitato olimpico internazionale intende sottoporre a test di femminilità diverse atlete per appurare che si tratta effettivamente di donne. Questi test permetteranno di rilevare l’iperandroginismo, ossia la presenza della produzione anormale di ormoni androgeni surrenalici, che provoca un’alterazione dei caratteri sessuali secondari.
Le atlete che presenteranno una quantità eccessiva di ormoni maschi verranno escluse dalle competizioni.
L’esigenza di questi test è stata decretata dal caso di Caster Semenya (nella foto), la 18enne sud africana vincitrice degli 800 metri ai mondiali di atletica di Berlino nel 2009.
La sua brillante prestazione e il suo aspetto fisico avevano suscitato stupore e commenti, fino a quando i media avevano rivelato che la donna non ha le ovaie ma testicoli interni che secernono testosterone. Nelle analisi mediche effettuate subito dopo la gara le erano infatti stati rilevati livelli di testosterone tre volte superiori al livello normale per una donna.
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