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Quando Calmy-Rey vietò lo Spazio Schengen a Gheddafi…

Dopo aver platealmente minacciato l’uscita dell’Italia dall’Unione europea, il ministro italiano Roberto Maroni è sempre più offeso per l’atteggiamento di Bruxelles di fronte all’emergenza sbarchi sulle coste italiane e per il rilascio di visti temporanei agli immigrati (quelli che”diamogli un visto e basta che lascino l’Italia e poco importa dove vanno a finire”). Alla ricerca di nuove minacce, ora il ministro Maroni parla della sospensione del trattato di Schengen.

La Francia ha già assicurato che rispedirà in Italia gli extracomunitari in provenienza dall’Italia e dello stesso tenore si annunciano le prese di posizione di altri paesi membri dell’Unione europea.
Maroni si intestardisce e assicura che i permessi temporanei rilasciati da Roma danno diritto a questi immigrati di circolare liberamente nei paesi dello Spazio Schengen. Se gli altri paesi, in particolare Francia, Germania e Belgio, oppongono resistenza allora Schengen non ha più motivo di esistere e lo si può anche sospendere.

“La povera Italia” sta provando sulla propria pelle cosa significhi la mancanza di solidarietà da parte dell’Unione europea. Un po’ come era capitato alla Svizzera, quando la responsabile del dipartimento degli affari esteri Micheline Calmy Rey aveva sospeso il diritto di entrata nello Spazio Schengen a tutti i membri dell’elite politica libica, famiglia Gheddafi in primis.
Il colonnello Gheddafi, che agli sgarbi da parte dell’Europa non era abituato, aveva replicato bloccando l’accesso al suo paese ai diplomatici e agli imprenditori europei. Senza tante cerimonie aveva rispedito a casa anche diversi rappresentanti del mondo economico italiano, sicuro che la stizza di Roma si sarebbe riversata su Berna e che gli italiani avrebbero obbligato gli svizzeri a togliere il divieto.

Infatti. Preoccupato per la sorte degli affari italiani in Libia e in barba alla solidarietà tra paesi europei, il ministro italiano degli esteri Franco Frattini aveva tuonato contro il governo svizzero, lanciato insulti e minacce e portato la questione sino ai vertici dell’UE, la quale si era schierata in toto contro la Svizzera, imponendole di togliere il divieto.

Siccome la vita è una ruota che gira, ora tocca all’Italia trovarsi di fronte all’indifferenza europea. Maroni si infuria e si agita, Frattini evita di esporsi troppo ma siccome è uno a cui piace comunque mettersi in mostra non rinuncia a qualche dichiarazione di “ben equilibrato sconcerto”…
Un altro esempio di come l’Unione europea possa essere molte cose ma di sicuro non una vera unione. Un altro esempio di come l’Unione europea sia un’accozzaglia di interessi personali e di assoluto menefreghismo. Ci rendiamo conto della fortuna che abbiamo a non farne parte?

Rave

Redazione

View Comments

  • La sfortuna è che pur non facendovi parte (per scelta del cittadino sovrano) i nostri politici (tutti euro-fanatici) operano scelte di fatto filo europee e si fanno regolarmente infinocchiare dall'UE.

      • Il fatto è che comunque scelga (ma è poi vero che sceglie?) il cittadino elettore, il governicchio fa poi quello che vuole, soprattutto con una ministra degli esteri socialista.

  • queste sono banbanate! è il popolo che ha accettato di entrare in schengen, che ti piaccia o meno.

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