Lo stato d’emergenza è stato decretato martedì scorso per il nord della Namibia, dove la pioggia che cade quasi senza sosta dall’inizio di gennaio ha causato lo straripamento dei due grandi fiumi, lo Zambesi e l’Okavango. Le vittime delle inondazioni sono oltre 60 e quasi 70mila persone hanno dovuto lasciare le proprie case e trovare riparo nei rifugi o presso famigliari e conoscenti.
Il maltempo ha rovinato i raccolti di mais, risorsa principale del paese e gravemente danneggiato le infrastrutture agricole. I collegamenti stradali sono interrotti e i soccorsi giungono alle popolazioni sinistrate con gli aerei.
Un rappresentante delle Nazioni Unite nella città di Windhoek ha dichiarato che ci vorranno mesi prima che le acque dei fiumi Zambesi ed Okavango rientrino negli argini e che i danni del maltempo si calcoleranno in milioni di dollari.
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