Grazie ad una certa rete terroristica, in Pakistan al Qaeda ha ancora una certa influenza su alcuni gruppi talebani. La morte di Osama Bin Laden, avvenuta domenica notte in una località vicino ad Islamabad per mano di un commando statunitense potrebbe diminuire questa influenza e favorire il dialogo tra i talebani e il governo.
Secondo l’opinione pubblica americana la morte di Bin Laden diminuirà ancora di più il sentimento che la guerra in Afghanistan sia ancora necessaria. Questo potrebbe significare una maggior pressione sul presidente Barack Obama affinché dia effettivamente avvio al ritiro, il prossimo luglio, di parte delle truppe americane.
La morte di Bin Laden suscita inevitabili domande riguardo al ruolo avuto dal Pakistan nella sua lunga latitanza. Quando è stato ucciso si trovava in una casa di Abbottabad, una località a qualche decina di chilometri dalla capitale pakistana e non in una sperduta zona di frontiera con l’Afghanistan.
Questo potrebbe accentuare il sospetto da parte americana di una complicità fra i servizi segreti pachistani ed al Qaeda. Per contro vi è da rilevare che l’operazione che domenica notte ha portato all’uccisione di Bin Laden è stata autorizzata dal governo pachistano, il che attesta una collaborazione perlomeno implicita fra Islamabad e Washington. Si potrebbe avanzare l’ipotesi che il Pakistan, pressato da una situazione interna sempre più destabilizzata, abbia deciso di collaborare contro l’integralismo islamico.
Quel che appare certo è che questa “vittoria sul terrorismo” non dovrebbe portare l’opinione pubblica statunitense a riavvicinarsi all’ideale americano di egemonia ed interventismo. Il dramma della guerra in Iraq, l’inutile, dispendiosa – in termini economici ed umani – presenza militare in Afghanistan hanno portato gli USA ad avere un umore piuttosto isolazionista. I sondaggi rivelano che la maggioranza degli americani pensa che la guerra in Iraq sia stata un errore e che quella che è ancora in corso in Afghanistan non sia necessaria alla sicurezza del loro paese. Senza dimenticare che questo sconsiderato impiego di forze belliche ha largamente contribuito a creare l’enorme debito pubblico che attanaglia l’economia degli Stati Uniti.
(Fonte: Le Monde.fr)
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