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La Palestina con i confini del 1967: Barack Obama fa marcia indietro

Da Londra dove si trova in visita ufficiale, il presidente americano Barack Obama ha dichiarato oggi che un accordo in Medio Oriente implica per israeliani e palestinesi l’accettazione di compromessi spiacevoli.

“Sono fiducioso quanto alla possibilità di un accordo di pace – ha dichiarato Obama in una conferenza stampa congiunta con il premier inglese David Cameron – ma questo richiederà sforzi notevoli a entrambe le parti. Il solo modo di arrivare alla creazione di uno Stato palestinese è che israeliani e palestinesi giungano ad una situazione di pace.”
Lo scorso 19 maggio Obama si era pronunciato per la prima volta a favore di discussioni per uno Stato palestinese sulla base delle frontiere del 1967, ossia con l’inclusione della Cisgiordania, di Gerusalemme est e di Gaza.
Oggi invece ha dichiarato che senza la firma di un accordo di pace Washington si oppone al riconoscimento da parte delle Nazioni Unite di una Palestina sulla linea dei confini del 1967.

Redazione

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  • Che il presidente americano Obama sia un fantoccio non lo scopriamo oggi.

    Per contro,
    Interessante conferenza di Magdi Cristiano Allam, ieri sera al PdC di Lugano, in occasione dello "Israel day 2011" in Ticino, ottimamente organizzata dall'ASITicino sul tema "sfide e speranze", dove ha partecipato un folto pubblico attento.
    L'ottimo conferenziere ha esordito dicendo con chiara ed intelligibile voce, che in Medio Oriente, mancano le premesse per instaurare una democrazia credibile in quanto l'alleanza fra le moschee e l'esercito soffoca ogni anelito di vera libertà.
    Una stampa occidentale, non del tutto neutrale, ha frettolosamente definito questi motti di libertà "rivolte democratiche", mentre ad un esame molto più attento e realistico, queste indicano che il movimento ha coinvolto solo una parte della popolazione, ed a beneficiarne sono stati unicamente gli integralisti islamici, fino ad allora ai margini del potere (Egitto e Tunisia) se non addirittura fuorilegge.
    Ora queste "forze" si trovano ad essere i garanti della stabilità di potere, in quanto l'attuale contesto ha permesso loro di raggiungere un accordo, pressoché tacito, che lascia loro libero accesso sul fronte interno ad un "nullaosta militare", poliziesco di nuovo regime.
    Ergo, la tanto declamata democrazia è un clamoroso equivoco. In questi Paesi non ci sarà democrazia fintanto che non nascerà ed avrà spazio il consolidarsi di un vero ceto medio responsabile.

  • Che il presidente americano Obama sia un fantoccio non lo scopriamo oggi.

    Per contro,
    Interessante conferenza di Magdi Cristiano Allam, ieri sera al PdC di Lugano, in occasione dello "Israel day 2011" in Ticino, ottimamente organizzata dall'ASITicino sul tema "sfide e speranze", dove ha partecipato un folto pubblico attento.
    L'ottimo conferenziere ha esordito dicendo con chiara ed intelligibile voce, che in Medio Oriente, mancano le premesse per instaurare una democrazia credibile in quanto l'alleanza fra le moschee e l'esercito soffoca ogni anelito di vera libertà.
    Una stampa occidentale, non del tutto neutrale, ha frettolosamente definito questi motti di libertà "rivolte democratiche", mentre ad un esame molto più attento e realistico, queste indicano che il movimento ha coinvolto solo una parte della popolazione, ed a beneficiarne sono stati unicamente gli integralisti islamici, fino ad allora ai margini del potere (Egitto e Tunisia) se non addirittura fuorilegge.
    Ora queste "forze" si trovano ad essere i garanti della stabilità di potere, in quanto l'attuale contesto ha permesso loro di raggiungere un accordo, pressoché tacito, che lascia loro libero accesso sul fronte interno ad un "nullaosta militare", poliziesco di nuovo regime.
    Ergo, la tanto declamata democrazia è un clamoroso equivoco. In questi Paesi non ci sarà democrazia fintanto che non nascerà ed avrà spazio il consolidarsi di un vero ceto medio responsabile.

  • Ancora secondo Magdi Cristiano Allam, oggi il radicalismo islamico è molto più presente in Egitto e Tunisia, di quanto non lo fosse prima delle "rivolte popolari per la democrazia" (?)
    Lo dimostrano le recrudescenze delle repressive vessazioni verso i cristiani (copti, cattolici, ebrei, ortodossi) con un malcelato piano di sottomissione all'islam.
    Quanto citato sopra, evidenzia l'errore comune di voler assimilare l'assembramento di oltre 1 milione di persone nelle piazze del Cairo e di Tunisi, ad un grido per la democrazia e la libertà.
    La storia di molti regimi autoritari ci insegna che non è così..... purtroppo.

  • Ancora secondo Magdi Cristiano Allam, oggi il radicalismo islamico è molto più presente in Egitto e Tunisia, di quanto non lo fosse prima delle "rivolte popolari per la democrazia" (?)
    Lo dimostrano le recrudescenze delle repressive vessazioni verso i cristiani (copti, cattolici, ebrei, ortodossi) con un malcelato piano di sottomissione all'islam.
    Quanto citato sopra, evidenzia l'errore comune di voler assimilare l'assembramento di oltre 1 milione di persone nelle piazze del Cairo e di Tunisi, ad un grido per la democrazia e la libertà.
    La storia di molti regimi autoritari ci insegna che non è così..... purtroppo.

  • Esiste un forte pericolo che il radicalismo islamico risvegliatosi nei paesi mediterranei possa allargarsi a quello iraniano di stampo sciita (vedi Palestina e Libano).
    Il fatto che il regime iraniano rappresenti oggi la principale minaccia alla sicurezza dello Stato d'Israele, tanto più che quasi certamente l'Iran arriverà a dotarsi di un'arma atomica quanto prima, e che più volte Israele è stato minacciato di annientamento, non permette distrazioni di sorta e Obama farebbe bene a documentarsi sulla Storia prima di proferire ancora cazzate sui confini di Israele del 1967.
    Non è neppure un caso che i militari al potere in Egitto abbiano manifestato l'intenzione di rivedere gli accordi di pace con Israele. Il potere si annida ancora nelle caserme e nelle moschee.

  • Esiste un forte pericolo che il radicalismo islamico risvegliatosi nei paesi mediterranei possa allargarsi a quello iraniano di stampo sciita (vedi Palestina e Libano).
    Il fatto che il regime iraniano rappresenti oggi la principale minaccia alla sicurezza dello Stato d'Israele, tanto più che quasi certamente l'Iran arriverà a dotarsi di un'arma atomica quanto prima, e che più volte Israele è stato minacciato di annientamento, non permette distrazioni di sorta e Obama farebbe bene a documentarsi sulla Storia prima di proferire ancora cazzate sui confini di Israele del 1967.
    Non è neppure un caso che i militari al potere in Egitto abbiano manifestato l'intenzione di rivedere gli accordi di pace con Israele. Il potere si annida ancora nelle caserme e nelle moschee.

  • Ciapa, ti ricordo che l'articolo 261 bis non è ancora stato modificato e potresti essere sanzionato.
    Ti rendi conto di quanto scrivi o sei ubriaco fradicio?

      • Concordo ma
        l'art. 261 bis non è ancora stato modificato in questo senso e quindi il tuo commento mi sembra un tantino esagerato se rivolto specificatamente alle persecuzioni naziste verso la popolazione civile ebraica nella seconda guerra mondiale, soprattutto nel non rispetto della verità storica.

        Puoi bere quanto vuoi e per i tuoi motivi personali, ma il commento precedente non mi sembrava un commentino da discepolo della "croce blu".

  • Ciapa, ti ricordo che l'articolo 261 bis non è ancora stato modificato e potresti essere sanzionato.
    Ti rendi conto di quanto scrivi o sei ubriaco fradicio?

      • Concordo ma
        l'art. 261 bis non è ancora stato modificato in questo senso e quindi il tuo commento mi sembra un tantino esagerato se rivolto specificatamente alle persecuzioni naziste verso la popolazione civile ebraica nella seconda guerra mondiale, soprattutto nel non rispetto della verità storica.

        Puoi bere quanto vuoi e per i tuoi motivi personali, ma il commento precedente non mi sembrava un commentino da discepolo della "croce blu".

  • Tornando sull'argomento del blog risulta ormai evidente che se i motti di libertà in corso nei paesi nord africani che si affacciano sul Mediterraneo fossero in grado di sfociare in una vera democrazia, questo sarebbe ben accolto anche in Israele.
    Purtroppo però non sta affatto capitando questo e Israele resta quindi per l'Islam radicale il nemico numero uno da eliminare e cancellare dalla faccia della terra.
    La morte di Bin Laden per mano di un commando USA, non pone fine alla minaccia del terrorismo islamico jihadista (gli USA, dimostrano ancora una volta di essere degli ingenui pasticcioni).
    Bin Laden non comandava nessun esercito ma era il riferimento ideologico e spirituale per una quantità notevole di cellule libere impazzite, dislocate in ogni parte del mondo, in quello che si potrebbe definire la "globalizzazione del terrorismo".
    Quindi con l'uccisione di Bin Laden, quel tipo di terrorismo non è affatto finito.
    Con le sue incaute proposte il presidente USA Obama, unitamente alla ilare Clinton, alimenta il rischio di radicalizzare ulteriormente il processo di pace in MO perché entrambi hanno espresso un pensiero relativista ed una concezione dell'Islam di tipo ideologico, che non si rapporta con la realtà.

  • Tornando sull'argomento del blog risulta ormai evidente che se i motti di libertà in corso nei paesi nord africani che si affacciano sul Mediterraneo fossero in grado di sfociare in una vera democrazia, questo sarebbe ben accolto anche in Israele.
    Purtroppo però non sta affatto capitando questo e Israele resta quindi per l'Islam radicale il nemico numero uno da eliminare e cancellare dalla faccia della terra.
    La morte di Bin Laden per mano di un commando USA, non pone fine alla minaccia del terrorismo islamico jihadista (gli USA, dimostrano ancora una volta di essere degli ingenui pasticcioni).
    Bin Laden non comandava nessun esercito ma era il riferimento ideologico e spirituale per una quantità notevole di cellule libere impazzite, dislocate in ogni parte del mondo, in quello che si potrebbe definire la "globalizzazione del terrorismo".
    Quindi con l'uccisione di Bin Laden, quel tipo di terrorismo non è affatto finito.
    Con le sue incaute proposte il presidente USA Obama, unitamente alla ilare Clinton, alimenta il rischio di radicalizzare ulteriormente il processo di pace in MO perché entrambi hanno espresso un pensiero relativista ed una concezione dell'Islam di tipo ideologico, che non si rapporta con la realtà.

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