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Chiasso: quando si tenta di confondere garantismo con illegalità questi sono i risultati – Donatello Poggi

La posizione del Municipio di Chiasso, chiara e giustificata in merito alla questione Centro asilanti che da troppo tempo sta creando problemi alle Autorità politiche locali ma anche alla popolazione – e l’abbiamo sentito nelle interviste – riporta prepotentemente alla ribalta il solito tema che da anni una certa parte politica tenta di relativizzare, in modo irresponsabile, tacciando di xenofobia e razzismo tutti coloro che chiedono, verso chi viene da noi e quindi a nostre spese, semplicemente il RISPETTO DELLE REGOLE del convivere civile! E’ così difficile da capire?

La Svizzera si è sempre dimostrata con i fatti un Paese solidale e accogliente verso chi ha avuto bisogno, ma questo non deve essere assolutamente confuso con la dabbenaggine gratuita che si trasforma poi in arroganza e prepotenza da parte di chi dovrebbe invece essere riconoscente per l’ospitalità.
Se ciò avviene, come avviene tutti i giorni nel nostro Cantone, allora significa semplicemente (lo capisce anche un bambino) che la politica sin qui adottata è sbagliata ed ha portato soltanto a peggiorare la situazione, che potrebbe anche sfuggire di mano con risvolti imprevedibili poiché tutto ha un limite.

Sì, c’è un limite a tutto ed è troppo facile vivere tranquillamente a Lumino (ad esempio) predicando il solito “buonismo” peloso che ha ormai stancato tutti e, a quanto pare, anche i propri elettori.
Ci siamo o le cifre del 10 aprile scorso non vi dicono proprio nulla?
La sinistra, specie quella dei salotti buoni e che se ne frega dei problemi reali della gente, dovrebbe spiegare una volte per tutte a queste persone (quelli che in sostanza hanno capito che venire da noi significa fare un po’ quello che si vuole) che l’integrazione è fatta anche di doveri e responsabilità e che non si può assolutamente confondere il garantismo con l’illegalità!
Ma forse questo è troppo per una sinistra prigioniera delle proprie ideologie e che macina, da anni, parole vuote come “integrazione, rispetto dell’altro, accoglienza, ecc.” che non suscitano più, a livello politico, nessun “valore aggiunto”.

Bene ha fatto quindi il Municipio di Chiasso ad assumersi le proprie responsabilità (cosa non sempre evidente) e dire basta ad una situazione che non era più tollerabile, e questo nell’interesse di tutti.
Ora devono fare la loro parte, ma fino in fondo, Il Consiglio di Stato e la Consigliera Federale Simonetta Sommaruga.
Staremo a vedere. La posta in gioco è alta.

Donatello Poggi
deputato in Gran Consiglio

Redazione

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