Ristorno all’Italia della quota del 38.8% dell’imposta alla fonte dei frontalieri. Mercoledì erano tre le opzioni sulle quali erano chiamati ad esprimersi i Consiglieri di Stato ticinese.
La proposta del PLRT: Il deposito della somma del ristorno (circa 56 milioni di franchi) su un conto vincolato presso Banca Stato, nell’attesa delle discussioni pendenti con il governo italiano.
L’esplicita richiesta del Consiglio federale, trasmessa a Bellinzona via lettera da Micheline Calmy Rey: Il versamento dell’intera somma nei termini accordati, in osservanza dell’accordo internazionale sui frontalieri redatto nel 1974.
L’ingiunzione della Lega dei ticinesi e dei Consiglieri di Stato Gobbi e Borradori (con i quali si era detto d’accordo anche il Consigliere PPD Paolo Beltraminelli): Il blocco totale del ristorno per obbligare il governo di Roma a togliere la Svizzera dalla lista nera ideata da Giulio Tremonti, per trovare un accordo sulla fiscalità senza l’obbligo dello scambio automatico delle informazioni e per ridurre l’aliquota del ristorno (esorbitante rispetto a quanto viene rimborsato ad altri paesi europei).
La decisione a cui è infine giunto ieri il governo ticinese è una via di mezzo fra queste tre opzioni. Il Consiglio di Stato ha optato per il versamento immediato di 28 milioni di franchi e il blocco di altri 28 milioni di franchi su un conto vincolato.
Una scelta che soddisfa i Consiglieri leghisti e Beltraminelli, mentre non accontenta Laura Sadis (PLRT) e Manuele Bertoli (PS), i quali stavano sulla stessa linea del Consiglio federale.
Quel che abbiamo dunque oggi è un Consiglio di Stato che ha messo in evidenza una profonda spaccatura interna.
Una spaccatura confermata dalle parole di Laura Sadis: “Una decisione illegale, che va contro accordi internazionali e fa sì che il Ticino decida su questioni di cui non ha nessuna competenza (…) La competenza di bloccare un pagamento è unicamente di Berna e per questo avevamo consultato, via lettera, il Consiglio federale.”
Queste le dichiarazioni di Marco Borradori: “Se Berna lo ritiene, copra lei subito l’altra metà (…) la decisione di ieri non è contraria alla legge. È un segnale politico forte verso Berna prima ancora che verso Roma (…)Abbiamo l’impressione che la Capitale non si muova con grande alacrità sulla questione. Quando il ministro tedesco Peer Steinbrück aveva attaccato la Svizzera, lo sdegno del Consiglio federale era stato immediato. Sulle dichiarazioni di Giulio Tremonti circa la piazza finanziaria ticinese nulla si è mosso.”
Manuele Bertoli, che era favorevole al completa versamento dell’imposta all’Italia ha commentato: “Quando un governo decide di andare contro la legge è giunto all’estrema ratio. Lo si fa per questioni molto gravi e questa non lo è.”
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Segnale dovuto a Berna e a Roma. Adesso saranno ci penseranno i sindaci dei Comuni Insubrici. Mi spiace ribadire la via autonoma intrapresa da Laura Sadis che ha bellamente disatteso gli auspici del PLRT. Incontro Democratico ha avuto più ascolto nella circostanza. Che lo si dica e che se ne prenda atto. Bravi Norman, Borra el'Beltra.
"La proposta del PLRT: Il deposito della somma del ristorno (circa 56 milioni di franchi) su un conto vincolato presso Banca Stato, nell’attesa delle discussioni pendenti con il governo italiano."
Forse stamani non mi sono ancora svegliato del tutto.
Dunque il governo avventato e "teppista" avrebbe fatto MENO
di quanto richiesto dal PLR ?
si.
Folcloristica la reazione del sindaco di Viggiù tanle Sandy Cane. cito "Mi verrebbe voglia di dire ai miei 90 concittadini frontalieri che si fanno un culo cosî, di non presentarsi domani mattina al lavoro e darsi per malati". Questa qui non ha capito che i lavoratori hanno fatto il loro dovere e si guadagnano il pane, semmai sono i politici a doversi dare una regolata AHAHAAHAH . Vada a chiedere lumi su "Black-list" e "Libera circolazione dei capitali", la politichessa di Viggiù.. "viva le pompe dei pompieri di Viggiùùù..." patetica a meno che non abbia pronti pronti 950 posti di lavoro remuneranti in loco.
950 frontalieri :oops:
È solo quello che stiamo aspettando ! Che se li tenga i 950 "concittadini": sarebbe l'inizio della soluzione ai problemi.
eh, caro ewiva, la penso solo in parte come te. Mi spiego. Se i frontalieri sono diventati concorrenti ai nostri disoccupati (terziario, formazione o altro) sono al tuo fianco e condivido. Se, invece, sono una delle condizioni su cui fa capo un'azienda che vuole insediarsi in Ticino, vuoi anche per la qualità di vita, condizioni politiche, fiscali e di servizi beh pagano le imposte, l'azienda investe in Ticino e paga pure le imposte sugli utili, non ci trovo nulla di spregevole :wink: l'incognita, semmai, sta nell'abilità della classe politica (Consiglio di Stato) a mantenere queste aziende in Ticino e farle crescere. Non è certo tergiversando o affrontare un quadriennio come lo scorso che si promuove il Ticino o, nella peggior delle ipotesi, difenderlo da attacchi vari. 8)
Segnale dovuto a Berna e a Roma. Adesso saranno ci penseranno i sindaci dei Comuni Insubrici. Mi spiace ribadire la via autonoma intrapresa da Laura Sadis che ha bellamente disatteso gli auspici del PLRT. Incontro Democratico ha avuto più ascolto nella circostanza. Che lo si dica e che se ne prenda atto. Bravi Norman, Borra el'Beltra.
"La proposta del PLRT: Il deposito della somma del ristorno (circa 56 milioni di franchi) su un conto vincolato presso Banca Stato, nell’attesa delle discussioni pendenti con il governo italiano."
Forse stamani non mi sono ancora svegliato del tutto.
Dunque il governo avventato e "teppista" avrebbe fatto MENO
di quanto richiesto dal PLR ?
si.
Folcloristica la reazione del sindaco di Viggiù tanle Sandy Cane. cito "Mi verrebbe voglia di dire ai miei 90 concittadini frontalieri che si fanno un culo cosî, di non presentarsi domani mattina al lavoro e darsi per malati". Questa qui non ha capito che i lavoratori hanno fatto il loro dovere e si guadagnano il pane, semmai sono i politici a doversi dare una regolata AHAHAAHAH . Vada a chiedere lumi su "Black-list" e "Libera circolazione dei capitali", la politichessa di Viggiù.. "viva le pompe dei pompieri di Viggiùùù..." patetica a meno che non abbia pronti pronti 950 posti di lavoro remuneranti in loco.
950 frontalieri :oops:
È solo quello che stiamo aspettando ! Che se li tenga i 950 "concittadini": sarebbe l'inizio della soluzione ai problemi.
eh, caro ewiva, la penso solo in parte come te. Mi spiego. Se i frontalieri sono diventati concorrenti ai nostri disoccupati (terziario, formazione o altro) sono al tuo fianco e condivido. Se, invece, sono una delle condizioni su cui fa capo un'azienda che vuole insediarsi in Ticino, vuoi anche per la qualità di vita, condizioni politiche, fiscali e di servizi beh pagano le imposte, l'azienda investe in Ticino e paga pure le imposte sugli utili, non ci trovo nulla di spregevole :wink: l'incognita, semmai, sta nell'abilità della classe politica (Consiglio di Stato) a mantenere queste aziende in Ticino e farle crescere. Non è certo tergiversando o affrontare un quadriennio come lo scorso che si promuove il Ticino o, nella peggior delle ipotesi, difenderlo da attacchi vari. 8)
Che dolce risveglio.
Lo definirei un "risveglio diverso". Diverso perchè il Ticino ha messo in pratica quanto "minacciato". I politici, gli intellettuali del mondo devono capire che la gente comincia ad averne piene. Ieri Sarkò è stasto strattonato, in Spagna i giovani riempiono le piazze e quindi anche l'Italia, con Berna, deve scendere a più miti pensieri.
Che può fare l'Italia come ritorsione? mettere autovelox al confine? mettere la Svizzera su una black-list fuorilegge? impedire la libera circolazione violando così le regole dell'OCSE? impedire ai ticinesi di recarsi in Italia a fare la spesa? impedire ai lavoratori di lavorare in Svizzera perchè in Italia i posti di lavoro pullulano?
Che può fare Berna come ritorsione? chiudere il Gottardo per 900 giorni? non versare 70/mio di utili della BNS? non finire la NTFA a sud di Lugano? bloccare la crazione di un secondo tubo sotto il Gottardo?
Oggi è un giorno diverso, c'è nulla che il popolo ticinese non abbia ancora provato, dopo GRE-NO-LI e MA-GI-CA anche i ticinesi avranno il loro PA-NO-MA :wink: :mrgreen:
libera circolazione dei capitali :oops:
Insomma, mi verrebbe voglia di dire che da comunista sia diventato celodurista aha aha aha
Ahah ma io sono sempre stato un duro!
Dovresti cambiare la foto sul MDD, credo che la giacca e cravatta ti stiano poco comode. :wink:
Che dolce risveglio.
Lo definirei un "risveglio diverso". Diverso perchè il Ticino ha messo in pratica quanto "minacciato". I politici, gli intellettuali del mondo devono capire che la gente comincia ad averne piene. Ieri Sarkò è stasto strattonato, in Spagna i giovani riempiono le piazze e quindi anche l'Italia, con Berna, deve scendere a più miti pensieri.
Che può fare l'Italia come ritorsione? mettere autovelox al confine? mettere la Svizzera su una black-list fuorilegge? impedire la libera circolazione violando così le regole dell'OCSE? impedire ai ticinesi di recarsi in Italia a fare la spesa? impedire ai lavoratori di lavorare in Svizzera perchè in Italia i posti di lavoro pullulano?
Che può fare Berna come ritorsione? chiudere il Gottardo per 900 giorni? non versare 70/mio di utili della BNS? non finire la NTFA a sud di Lugano? bloccare la crazione di un secondo tubo sotto il Gottardo?
Oggi è un giorno diverso, c'è nulla che il popolo ticinese non abbia ancora provato, dopo GRE-NO-LI e MA-GI-CA anche i ticinesi avranno il loro PA-NO-MA :wink: :mrgreen:
libera circolazione dei capitali :oops:
Insomma, mi verrebbe voglia di dire che da comunista sia diventato celodurista aha aha aha
Ahah ma io sono sempre stato un duro!
Dovresti cambiare la foto sul MDD, credo che la giacca e cravatta ti stiano poco comode. :wink:
Mi permetto di non essere entusiasta della decisione del CdS. Ma il Governo governa e mi inchino al provvedimento. Ciò che non mi convince, oltre i possibili effetti collaterali, anche o soprattutto perché "il richiesto segnale” è un classico, prevedibile, risultato di un conflitto tra sottoposti. La storia del lavoro è fitta di accadimenti di questo tipo e la grande economia saprà come gestire a suo favore anche questa disputa transfrontaliera. Non è che il gioco al ribasso dei salari mi lasci indifferente. Nondimeno, in un tipo di economia liberista mondializzata, l’inevitabilità di una concorrenza “pesante e contigua” e da mettere in nota. Sono anche un poco scombussolato perché mi sfugge una delle chiavi di lettura cantonticinesi. Per essere spiccio: in Ticino esiste un’evidente dicotomia di pensiero “politico”. Da una parte una destra liberista sembrerebbe avere, elettoralmente parlando, la “brezza” nelle vele. Dunque una condivisione pressoché totale con un tipo di economia priva di provvedimenti restrittivi compreso il domenicale tentativo di allontanare i governicchi dagli affari di quattrini. E dall’altra, eccoti servito il desiderato "rimedio". Un problema di comunicazione postmoderno. Dunque, non hanno importanza le aspirazioni, le necessità considerate nella loro “globalità”, ma ha solo importanza il “particolare” seppur legittimo, che genera unicamente un confronto delimitato. Un'etica del lavoro a geometria variabile. Va giù duro sul CdT di oggi, un editore locarnese a proposito della vicina Penisola. Ma la questione ci riguarda. Dopo aver considerato l’appassionato scritto mi sono chiesto, tormentato, quanti in Ticino siano partecipi consapevolmente o meno per il solo effetto di contiguità o, perfino, di convinta condivisione della realtà raccontata.
Mi permetto di non essere entusiasta della decisione del CdS. Ma il Governo governa e mi inchino al provvedimento. Ciò che non mi convince, oltre i possibili effetti collaterali, anche o soprattutto perché "il richiesto segnale” è un classico, prevedibile, risultato di un conflitto tra sottoposti. La storia del lavoro è fitta di accadimenti di questo tipo e la grande economia saprà come gestire a suo favore anche questa disputa transfrontaliera. Non è che il gioco al ribasso dei salari mi lasci indifferente. Nondimeno, in un tipo di economia liberista mondializzata, l’inevitabilità di una concorrenza “pesante e contigua” e da mettere in nota. Sono anche un poco scombussolato perché mi sfugge una delle chiavi di lettura cantonticinesi. Per essere spiccio: in Ticino esiste un’evidente dicotomia di pensiero “politico”. Da una parte una destra liberista sembrerebbe avere, elettoralmente parlando, la “brezza” nelle vele. Dunque una condivisione pressoché totale con un tipo di economia priva di provvedimenti restrittivi compreso il domenicale tentativo di allontanare i governicchi dagli affari di quattrini. E dall’altra, eccoti servito il desiderato "rimedio". Un problema di comunicazione postmoderno. Dunque, non hanno importanza le aspirazioni, le necessità considerate nella loro “globalità”, ma ha solo importanza il “particolare” seppur legittimo, che genera unicamente un confronto delimitato. Un'etica del lavoro a geometria variabile. Va giù duro sul CdT di oggi, un editore locarnese a proposito della vicina Penisola. Ma la questione ci riguarda. Dopo aver considerato l’appassionato scritto mi sono chiesto, tormentato, quanti in Ticino siano partecipi consapevolmente o meno per il solo effetto di contiguità o, perfino, di convinta condivisione della realtà raccontata.
Scusate, sarà un lungo post, ed io sono, a dir poco, ancora allibito!
Un uccellino mi cinguetta nell'orecchio ed ecco estrapolato il succo di un'intervista dal foglio dei radicali che, a dir poco, è scandalosa e fattibile di denuncia da parte di 3 Consiglieri di Stato.
Non bisogna dimenticare che i detti Consiglieri sono stati eletti da molti (eh si, molti!!) Ticinesi e quindi, quando gli si da loro "del pagliaccio" (eh si, così li definisce!!), lo si da anche a tutti coloro che li hanno votati e quindi eletti.
Ma chi si crede di essere costui?
Il rappresentante di Dio sulla terra? (solo per credenti)
Uffa! Smettiamola di chiamare intelligenza quel che invece è vanità e limitazione.
"Una decisione che l’avvocato ed ex magistrato luganese Paolo Bernasconi , docente al Centro studi bancari di Vezia e all’Università di San Gallo, stigmatizza, così come a suo tempo aveva stigmatizzato i cartelloni Udc antifrontalieri. « La decisione governativa è illegale. Infatti, i rapporti fra la Confederazione e i Cantoni sono disciplinati dalla Costituzione e dalla legge. I rapporti fra gli Stati sono disciplinati dal diritto internazionale e dai trattati – ricorda Bernasconi – . Il Cantone Ticino deve eseguire un trattato stipulato fra la Confederazione svizzera e l’Italia e non ha alcuna competenza per interferire. Tanto più se l’interferenza viola un principio fondamentale del diritto internazionale: “Le promesse vanno mantenute”. Se una parte di un accordo internazionale intende liberarsi dalla sua promessa, deve rispettare una procedura di disdetta ».
Come sanare una decisione governativa illegale?
«La Confederazione è unica competente: le incombe intervenire. Il Ministero pubblico della Confederazione, quello appena decapitato grazie al golpe teppistico di Udc e accoliti, deve esaminare d’ufficio se sia stato commesso un abuso di autorità punibile in base all’articolo 312 del Codice penale svizzero (vedi box). Questo esame si deve fare d’ufficio, ma ogni cittadino od organizzazione potrebbe presentare denuncia penale a Berna per abuso di autorità contro i tre consiglieri di Stato che hanno adottato questa decisione illegale, che danneggia il patrimonio della Confederazione. Infatti, quest’ultima dovrà versare all’Italia l’equivalente dei fondi che il Consiglio di Stato ha distratto dallo scopo per il quale erano stati prelevati».
Mediante il blocco, il Consiglio di Stato vuole indurre il governo italiano a trattare sulle questioni aperte...
«Le rappresaglie e le ritorsioni sono sempre state l’anticamera dei conflitti internazionali. Lega e Udc fomentano i conflitti: è la loro strategia nei rapporti fra le persone, fra le comunità e ora anche fra gli Stati. Ma la Costituzione svizzera e le Costituzioni dei Cantoni credono nella composizione dei conflitti, non nell’aggressione permanente».
Secondo lei, il congelamento dei ristorni obbligherà di fatto Tremonti a negoziare una nuova convenzione sulla doppia imposizione?
«Ottenere l’apertura di un negoziato grazie ad una ritorsione illegale mette la parte ricattatrice nella posizione più svantaggiata. Ma c’è di più; la nuova Convenzione italo-svizzera sulla doppia imposizione, come quelle appena approvate dal Parlamento svizzero, sarà adeguata agli standard Ocse: così anche il fisco italiano potrà ottenere documenti bancari svizzeri nell’interesse di procedure italiane persino per semplice sottrazione fiscale. Sarà un’altra mazzata al segreto bancario svizzero, ossia proprio il contrario delle promesse elettorali di Lega e Udc. Finora le pagliacciate erano confinate sul ‘Mattino della Domenica’: dal 10 aprile tre pagliacci comandano anche in governo. Poveri ticinesi, che state a guardare con le mani in mano».
Eppure l’altro ieri la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf, oltre a ribadire l’intenzione di Berna di rivedere l’Accordo del 1974 sull’imposizione dei lavoratori frontalieri, ha dichiarato alla Rsi che la decisione del Consiglio di Stato non ha nuociuto e che è stata una “spinta”...
«Il Consiglio federale, PRIMA DELLA PAGLIACCIATA TICINESE, raccomandava riserbo; oggi, dopo la pagliacciata, conferma testualmente che “un’azione di forza non è mai auspicabile” e cerca di sistemare i cocci, per rispetto di quella solidarietà federale che il Consiglio di Stato ticinese ha appena umiliato».
Caro Candide,
sta sicuro, che coloro che sono stati definiti
"3 pagliacci che dal 10 aprile comandano in Governo"
riusciranno a far proliferare ulcere a gogò ... :lol:
Parli da solo?
Cos'è,bisogno d'affetto :oops: ?
Meglio soli che male accompagnati (a volte) :oops:
Oggi ho riversato tutto il mio affetto a pignatte e padelle, jawohl, in cucina tutto il giorno, e che goduria :wink:
Il Bernasconi non sa quello che dice e se proprio bisogna cercare dei pagliacci in CdS, si riguardi ben bene i suoi due rappresentanti.
E dire che il citato è stato a suo tempo procuratore pubblico. Ci sarebbe da scrivere un bel romanzo giallo sulla casta dei procuratoti.
Io non capisco. È pur vero che lui è sempre stato un tipo fantasioso, al limite del bizzarro... ma lasciarsi andare così!
Intendiamoci, questa goffa sparata non mancherà di mandare in sollucchero, anzi portare all'orgasmo,
ben noti esponenti politici (uomini e donne)
della sinistra radicale.
Un orgasmo di corta durata, è come fare cilecca.
Sono esterrefatto (fino a un certo punto).
La domanda fondamentale (alla quale non so rispondere) è:
COS'È CHE VUOLE ?
CHE L'ABBIA MORSO LA TARANTOLA ?
Ha già anche una certa età...
Il dottor Soldati! Qui serve un bell'articolo di Gianfranco.
Che sia caduto, anche lui?
(no comment)
Che abbia subito qualche infarto, un culpett, anche lui?
(ci ricordiamo tutti di Merz, dapprima Consigliere Federale di grande rispetto e capacità, mentre dopo i suoi problemi di cuore, cosa non riuscì a non fare ...?)
Un commento del dottor Soldati?
Sarebbe perfetto!
Paolo Bernasconi, con questa intervista sulLa Regione ha superato ogni limite al buon gusto. Ma chi pensa di essere per insultare i ticinesi in questo modo? qualche soldino pubblico ticinese mi sembra l'abbia incassato questo signore. Vergognoso. Dov'era l'avv. prof. Dott. Bernasconi quando l'Italia, Tremonti, violarono le leggi, norme, accordi, regole OCSE in materia di libera circolazione dei capitali? Che dice di una black-list assolutamente arbitraria?
Ci sono le premesse per una denuncia penale ai tre del Governo Ticinese? LA FACCIA LUI!
Che coraggio.
Il Bernasconi, della casta degli ex procuratori a ben vedere è un pavido radicale che abbaia e che non morde anche quando mostra le zanne. Un 610 insomma.
Al di là delle scalmane del tipo
(forza Gianfranco, ancora un articolo!)
mi sembra di scorgere nel campo Radicale
I PRIMI SEGNALI DI PANICO. Io dico:
le hanno già prese di brutto, ma non è certo finita!
C'è una sorta di corri corri generale al capezzale dei radicali, tutti in soccorso soprattutto a sostenere i media cosî da mantenere (non garantire) una sorta di giudizio popolare mediatico atto a screditare una parte dei politici ticinesi la quale ahiloro aumenta di anno in anno. si accorgeranno quandro andremo a votare sull'eleggibilità diretta del Consiglio Federale.
Quando anche il più stupido capirà che
1) Radicali e Socialisti sono in pratica la stessa cosa
2) Quel che resta del PLR sono i Radicali,
saremo in buona posizione per la battaglia finale.
Radicali e socialisti (süpa e panbagnaa) non sono più ormai dei semplici avversari politici, perché questi vogliono la nostra morte (economica) e perciò sono dei nemici politici e come tali vanno catalogati. Inutile cercare di farli ragionare, il loro credo folle glie lo impedisce.
Scusate, sarà un lungo post, ed io sono, a dir poco, ancora allibito!
Un uccellino mi cinguetta nell'orecchio ed ecco estrapolato il succo di un'intervista dal foglio dei radicali che, a dir poco, è scandalosa e fattibile di denuncia da parte di 3 Consiglieri di Stato.
Non bisogna dimenticare che i detti Consiglieri sono stati eletti da molti (eh si, molti!!) Ticinesi e quindi, quando gli si da loro "del pagliaccio" (eh si, così li definisce!!), lo si da anche a tutti coloro che li hanno votati e quindi eletti.
Ma chi si crede di essere costui?
Il rappresentante di Dio sulla terra? (solo per credenti)
Uffa! Smettiamola di chiamare intelligenza quel che invece è vanità e limitazione.
"Una decisione che l’avvocato ed ex magistrato luganese Paolo Bernasconi , docente al Centro studi bancari di Vezia e all’Università di San Gallo, stigmatizza, così come a suo tempo aveva stigmatizzato i cartelloni Udc antifrontalieri. « La decisione governativa è illegale. Infatti, i rapporti fra la Confederazione e i Cantoni sono disciplinati dalla Costituzione e dalla legge. I rapporti fra gli Stati sono disciplinati dal diritto internazionale e dai trattati – ricorda Bernasconi – . Il Cantone Ticino deve eseguire un trattato stipulato fra la Confederazione svizzera e l’Italia e non ha alcuna competenza per interferire. Tanto più se l’interferenza viola un principio fondamentale del diritto internazionale: “Le promesse vanno mantenute”. Se una parte di un accordo internazionale intende liberarsi dalla sua promessa, deve rispettare una procedura di disdetta ».
Come sanare una decisione governativa illegale?
«La Confederazione è unica competente: le incombe intervenire. Il Ministero pubblico della Confederazione, quello appena decapitato grazie al golpe teppistico di Udc e accoliti, deve esaminare d’ufficio se sia stato commesso un abuso di autorità punibile in base all’articolo 312 del Codice penale svizzero (vedi box). Questo esame si deve fare d’ufficio, ma ogni cittadino od organizzazione potrebbe presentare denuncia penale a Berna per abuso di autorità contro i tre consiglieri di Stato che hanno adottato questa decisione illegale, che danneggia il patrimonio della Confederazione. Infatti, quest’ultima dovrà versare all’Italia l’equivalente dei fondi che il Consiglio di Stato ha distratto dallo scopo per il quale erano stati prelevati».
Mediante il blocco, il Consiglio di Stato vuole indurre il governo italiano a trattare sulle questioni aperte...
«Le rappresaglie e le ritorsioni sono sempre state l’anticamera dei conflitti internazionali. Lega e Udc fomentano i conflitti: è la loro strategia nei rapporti fra le persone, fra le comunità e ora anche fra gli Stati. Ma la Costituzione svizzera e le Costituzioni dei Cantoni credono nella composizione dei conflitti, non nell’aggressione permanente».
Secondo lei, il congelamento dei ristorni obbligherà di fatto Tremonti a negoziare una nuova convenzione sulla doppia imposizione?
«Ottenere l’apertura di un negoziato grazie ad una ritorsione illegale mette la parte ricattatrice nella posizione più svantaggiata. Ma c’è di più; la nuova Convenzione italo-svizzera sulla doppia imposizione, come quelle appena approvate dal Parlamento svizzero, sarà adeguata agli standard Ocse: così anche il fisco italiano potrà ottenere documenti bancari svizzeri nell’interesse di procedure italiane persino per semplice sottrazione fiscale. Sarà un’altra mazzata al segreto bancario svizzero, ossia proprio il contrario delle promesse elettorali di Lega e Udc. Finora le pagliacciate erano confinate sul ‘Mattino della Domenica’: dal 10 aprile tre pagliacci comandano anche in governo. Poveri ticinesi, che state a guardare con le mani in mano».
Eppure l’altro ieri la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf, oltre a ribadire l’intenzione di Berna di rivedere l’Accordo del 1974 sull’imposizione dei lavoratori frontalieri, ha dichiarato alla Rsi che la decisione del Consiglio di Stato non ha nuociuto e che è stata una “spinta”...
«Il Consiglio federale, PRIMA DELLA PAGLIACCIATA TICINESE, raccomandava riserbo; oggi, dopo la pagliacciata, conferma testualmente che “un’azione di forza non è mai auspicabile” e cerca di sistemare i cocci, per rispetto di quella solidarietà federale che il Consiglio di Stato ticinese ha appena umiliato».
Caro Candide,
sta sicuro, che coloro che sono stati definiti
"3 pagliacci che dal 10 aprile comandano in Governo"
riusciranno a far proliferare ulcere a gogò ... :lol:
Parli da solo?
Cos'è,bisogno d'affetto :oops: ?
Meglio soli che male accompagnati (a volte) :oops:
Oggi ho riversato tutto il mio affetto a pignatte e padelle, jawohl, in cucina tutto il giorno, e che goduria :wink:
Il Bernasconi non sa quello che dice e se proprio bisogna cercare dei pagliacci in CdS, si riguardi ben bene i suoi due rappresentanti.
E dire che il citato è stato a suo tempo procuratore pubblico. Ci sarebbe da scrivere un bel romanzo giallo sulla casta dei procuratoti.
Io non capisco. È pur vero che lui è sempre stato un tipo fantasioso, al limite del bizzarro... ma lasciarsi andare così!
Intendiamoci, questa goffa sparata non mancherà di mandare in sollucchero, anzi portare all'orgasmo,
ben noti esponenti politici (uomini e donne)
della sinistra radicale.
Un orgasmo di corta durata, è come fare cilecca.
Sono esterrefatto (fino a un certo punto).
La domanda fondamentale (alla quale non so rispondere) è:
COS'È CHE VUOLE ?
CHE L'ABBIA MORSO LA TARANTOLA ?
Ha già anche una certa età...
Il dottor Soldati! Qui serve un bell'articolo di Gianfranco.
Che sia caduto, anche lui?
(no comment)
Che abbia subito qualche infarto, un culpett, anche lui?
(ci ricordiamo tutti di Merz, dapprima Consigliere Federale di grande rispetto e capacità, mentre dopo i suoi problemi di cuore, cosa non riuscì a non fare ...?)
Un commento del dottor Soldati?
Sarebbe perfetto!
Paolo Bernasconi, con questa intervista sulLa Regione ha superato ogni limite al buon gusto. Ma chi pensa di essere per insultare i ticinesi in questo modo? qualche soldino pubblico ticinese mi sembra l'abbia incassato questo signore. Vergognoso. Dov'era l'avv. prof. Dott. Bernasconi quando l'Italia, Tremonti, violarono le leggi, norme, accordi, regole OCSE in materia di libera circolazione dei capitali? Che dice di una black-list assolutamente arbitraria?
Ci sono le premesse per una denuncia penale ai tre del Governo Ticinese? LA FACCIA LUI!
Che coraggio.
Il Bernasconi, della casta degli ex procuratori a ben vedere è un pavido radicale che abbaia e che non morde anche quando mostra le zanne. Un 610 insomma.
Al di là delle scalmane del tipo
(forza Gianfranco, ancora un articolo!)
mi sembra di scorgere nel campo Radicale
I PRIMI SEGNALI DI PANICO. Io dico:
le hanno già prese di brutto, ma non è certo finita!
C'è una sorta di corri corri generale al capezzale dei radicali, tutti in soccorso soprattutto a sostenere i media cosî da mantenere (non garantire) una sorta di giudizio popolare mediatico atto a screditare una parte dei politici ticinesi la quale ahiloro aumenta di anno in anno. si accorgeranno quandro andremo a votare sull'eleggibilità diretta del Consiglio Federale.
Quando anche il più stupido capirà che
1) Radicali e Socialisti sono in pratica la stessa cosa
2) Quel che resta del PLR sono i Radicali,
saremo in buona posizione per la battaglia finale.
Radicali e socialisti (süpa e panbagnaa) non sono più ormai dei semplici avversari politici, perché questi vogliono la nostra morte (economica) e perciò sono dei nemici politici e come tali vanno catalogati. Inutile cercare di farli ragionare, il loro credo folle glie lo impedisce.
Il ministro dell'economia italiano, il socialista Giulio Tremonti che Berlusconi tenta di spacciare per liberale, è incappato (deve essere una prerogativa tutta rossa) pure lui nel vizietto della villa di lusso, pagata da altri. Per essendo garantista con tutti, è lecito attendersi delle spiegazioni convincenti da parte dell'interessato.
La deriva socialista del Tremonti "ingaggiato" dal premier Berlusconi per fare la "rivoluzione liberale" lo porta inevitabilmente a prediligere la parte sociale, quello dello stato mamma, che gli consente di coltivare amicizie anche fra gli avversari (nemici) di Berlusconi. Il Tremonti non taglierà mai la spesa pubblica, che divora più risorse di quante vengono prodotte, e da qui attriti con collega Brunetta di recente insultato pesantemente da Tremonti.
E' pur vero che il Tremonti è stato capace di barcamenarsi alla meglio con i conti (taroccati), tenendo a galla un Italia che appare oggi in seria difficoltà (fallita secondo il Nano). Fino a quando il Tremonti sarà in grado di reggere il "bluff" che fu già di Prodi, D'Alema ed Amato?
Il ministro dell'economia italiano, il socialista Giulio Tremonti che Berlusconi tenta di spacciare per liberale, è incappato (deve essere una prerogativa tutta rossa) pure lui nel vizietto della villa di lusso, pagata da altri. Per essendo garantista con tutti, è lecito attendersi delle spiegazioni convincenti da parte dell'interessato.
La deriva socialista del Tremonti "ingaggiato" dal premier Berlusconi per fare la "rivoluzione liberale" lo porta inevitabilmente a prediligere la parte sociale, quello dello stato mamma, che gli consente di coltivare amicizie anche fra gli avversari (nemici) di Berlusconi. Il Tremonti non taglierà mai la spesa pubblica, che divora più risorse di quante vengono prodotte, e da qui attriti con collega Brunetta di recente insultato pesantemente da Tremonti.
E' pur vero che il Tremonti è stato capace di barcamenarsi alla meglio con i conti (taroccati), tenendo a galla un Italia che appare oggi in seria difficoltà (fallita secondo il Nano). Fino a quando il Tremonti sarà in grado di reggere il "bluff" che fu già di Prodi, D'Alema ed Amato?