Categories: Economia

Basta vivere al di sopra dei propri mezzi. L’Europa al tempo dell’austerity

Il vento dell’austerità soffia sull’Europa. Fra piani di rigore e manifestazioni popolari l’economia della Zona euro fa fronte ad una preoccupante crisi del debito che potrebbe rivelarsi pericolosa per l’esistenza stessa della comunità monetaria.

Il piano del premier greco George Papandreou per un’austerità senza precedenti è stato approvato dal Parlamento di Atene lo scorso 30 giugno: 59 miliardi di euro di privatizzazioni su cinque anni e sullo stesso periodo tagli per 28.4 miliardi di euro.
La Zona euro ha applaudito, il popolo greco non ha apprezzato e mentre il paese veniva paralizzato da uno sciopero di due giorni, migliaia di giovani sono scesi in strada a lanciare sassi e molotov contro la polizia, che a sua volta ha risposto con gas lacrimogeni, manganellate e pallottole di plastica.

La Grecia non è però l’unico paese della Zona euro a realizzare severi piani di rigore. In Italia il governo ha adottato un piano che prevede circa 47 miliardi di euro di risparmi da qui al 2014, con l’obiettivo di ottenere un quasi equilibrio di bilancio che andrebbe a dare fiducia ai mercati.
Malgrado il Parlamento debba ancora votare l’approvazione e la maggioranza di centro destra sia divisa al riguardo, la manovra di Berlusconi sembra aver calmato le tensioni.
In Portogallo il nuovo primo ministro Pedro Passos Coelho ha presentato le sue idee per ricevere dall’Unione europea e dal Fondo monetario internazionale un prestito di 78 miliardi di dollari: l’introduzione di un’imposta straordinaria sul reddito e l’aumento dell’Iva già da luglio.

La Gran Bretagna si trova al di fuori della Zona euro ma il governo del premier David Cameron ha messo in opera un drastico piano di rigore e i sindacati hanno chiesto ai lavoratori di scioperare contro la riforma delle pensioni: a partire dal 2020 si andrà in pensione a 66 anni invece che a 60 come oggi.
Migliaia di scuole, di tribunali e di edifici pubblici hanno chiuso i battenti, i salari sono stati congelati e 300mila posti di lavoro saranno soppressi entro il 2015.
In Francia il presidente Sarkozy ha dichiarato che il paese non può più permettersi di vivere al di sopra dei propri mezzi. In un lungo discorso, giovedì 30 giugno Sarkozy ha difeso le sue riforme (pensionamenti, diminuzione del numero di funzionari, collettività territoriali) destinate secondo lui a realizzare risparmi e permettere alla Francia di non trovarsi nella stessa situazione di Grecia, Irlanda o Portogallo.

(Fonte: Le Nouvel Observateur)

Redazione

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  • Quello di vivere al di sopra dei propri mezzi è un aspetto che tocca tutti (indebitamento privato dato da telefonini, carte di credito, ecc ecc). Fosse solo il privato (con buona complicità delle nuove mode e metodi di commercio) valàcondio, ma quando sono i politici il fatto diventa tremendamente serio.
    Nel nostro piccolo vediamo come i politici nostrani, federali, cantonali e comunali, trattino i soldi pubblici. Sembrano soldi di nessuno.
    Nel nostro piccolo vediamo come i politici nostrani cantonali abbiano pensato a leggi e regole devastanti vedi Cassa Pensione dei dipendenti dello Stato.

    Quindi: nulla di nuovo sotto QUESTO SOLE (fine secondo-inizio terzo millennio)

  • Quello di vivere al di sopra dei propri mezzi è un aspetto che tocca tutti (indebitamento privato dato da telefonini, carte di credito, ecc ecc). Fosse solo il privato (con buona complicità delle nuove mode e metodi di commercio) valàcondio, ma quando sono i politici il fatto diventa tremendamente serio.
    Nel nostro piccolo vediamo come i politici nostrani, federali, cantonali e comunali, trattino i soldi pubblici. Sembrano soldi di nessuno.
    Nel nostro piccolo vediamo come i politici nostrani cantonali abbiano pensato a leggi e regole devastanti vedi Cassa Pensione dei dipendenti dello Stato.

    Quindi: nulla di nuovo sotto QUESTO SOLE (fine secondo-inizio terzo millennio)

  • I governi di economia liberale "dovrebbero" avere il coraggio, in questa situazione di crisi, di tagliare gli sperperi dell'amministrazione, i privilegi della casta dei politici e mettere mano alla riforma delle pensioni e di tagliare i rami secchi del sociale troppo generoso laddove si imporrebbe un certo rigore ed equità.
    Nel contempo, attraverso sgravi fiscali mirati (non i famigerati sussidi) aiutare le aziende che creano oltre che ricchezza, posti di lavoro per gli svizzeri e domiciliati e mettere così un freno alla crescente prassi di assumere frontalieri oltre ogni limite tollerabile anche in settori dove la mano d'opera locale non manca di certo.
    Non esiste altra formula magica per sanare il debito pubblico e rilanciare l'economia.
    Prima di spendere i soldi bisogna guadagnarli.
    Ma.......tutto ciò è impopolare ed è per questo che la politica spesso ci offre il peggio. Mancano uomini (donne) con le palle.

    • caro bike se siamo così severi con un'amministrazione federale che non sa più come fare per non chiudere conti d'esercizio in positivo cosa devono dire gli altri? Ciò che dici è sacrosanto e aggiungo : dovrebbe partire dalle amministrazioni locali comuni-cantoni fino alla Confederella. A livello comunale almeno si abbassa il moltiplicatore d'imposta... 8) quando a livello cantonale tutto tace e nulla si muove :( :oops:

      • Mi riferivo appunto alla politica finanziaria ed economica cantonale e della vicina penisola.

  • I governi di economia liberale "dovrebbero" avere il coraggio, in questa situazione di crisi, di tagliare gli sperperi dell'amministrazione, i privilegi della casta dei politici e mettere mano alla riforma delle pensioni e di tagliare i rami secchi del sociale troppo generoso laddove si imporrebbe un certo rigore ed equità.
    Nel contempo, attraverso sgravi fiscali mirati (non i famigerati sussidi) aiutare le aziende che creano oltre che ricchezza, posti di lavoro per gli svizzeri e domiciliati e mettere così un freno alla crescente prassi di assumere frontalieri oltre ogni limite tollerabile anche in settori dove la mano d'opera locale non manca di certo.
    Non esiste altra formula magica per sanare il debito pubblico e rilanciare l'economia.
    Prima di spendere i soldi bisogna guadagnarli.
    Ma.......tutto ciò è impopolare ed è per questo che la politica spesso ci offre il peggio. Mancano uomini (donne) con le palle.

    • caro bike se siamo così severi con un'amministrazione federale che non sa più come fare per non chiudere conti d'esercizio in positivo cosa devono dire gli altri? Ciò che dici è sacrosanto e aggiungo : dovrebbe partire dalle amministrazioni locali comuni-cantoni fino alla Confederella. A livello comunale almeno si abbassa il moltiplicatore d'imposta... 8) quando a livello cantonale tutto tace e nulla si muove :( :oops:

      • Mi riferivo appunto alla politica finanziaria ed economica cantonale e della vicina penisola.

  • E’ vero siamo nella “tempesta perfetta”. Stavamo così bene con il vento in poppa quando si navigava a vele spiegate, traghettando la corazzata neoliberista verso isole del (triangolo delle Bermude?) benessere per tutti. Ma un iceberg impazzito aprì una falla nella nave. Il ponte di comando sottovalutò (fece finta, per evitare i siluri degli squali) il pericolo. Le sirene diffusero il ritornello “fin che la barca va...” ma il mercato si rovesciò, come il Poseidon. To be continued. Oppure no?

  • E’ vero siamo nella “tempesta perfetta”. Stavamo così bene con il vento in poppa quando si navigava a vele spiegate, traghettando la corazzata neoliberista verso isole del (triangolo delle Bermude?) benessere per tutti. Ma un iceberg impazzito aprì una falla nella nave. Il ponte di comando sottovalutò (fece finta, per evitare i siluri degli squali) il pericolo. Le sirene diffusero il ritornello “fin che la barca va...” ma il mercato si rovesciò, come il Poseidon. To be continued. Oppure no?

  • "Renato Brunetta.

    Sei così brutto che quando sei nato tuo padre è andato allo zoo a tirare i sassi alla cicogna."

    • L'ho letta da qualche parte, forse sul Giornale.

      Con una escort molto chiacchierina:

      --- c'è andato il sindaco di Parma e ha pagato CINQUECENTO euro
      --- c'è andato Brunetta e ha pagato TRECENTO (tirchio)
      --- c'è andato il Cavaliere e ha pagato DIECIMILA.

  • "Renato Brunetta.

    Sei così brutto che quando sei nato tuo padre è andato allo zoo a tirare i sassi alla cicogna."

    • L'ho letta da qualche parte, forse sul Giornale.

      Con una escort molto chiacchierina:

      --- c'è andato il sindaco di Parma e ha pagato CINQUECENTO euro
      --- c'è andato Brunetta e ha pagato TRECENTO (tirchio)
      --- c'è andato il Cavaliere e ha pagato DIECIMILA.

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