Il 17enne serbo che nella notte tra il 2 e il 3 luglio aveva ucciso e fatto a pezzi Arno Garatti, il 46enne di Daro sposato con la madre del ragazzo, avrebbe avuto dei complici.
Sui tre uomini fermati pende l’accusa di favoreggiamento. Gli inquirenti devono stabilire il ruolo esatto che hanno avuto nella vicenda.
Nessuno di loro avrebbe preso parte attiva all’omicidio. Uno è il proprietario del negozio dell’usato di Bellinzona dove il 17enne aveva acquistato l’ascia usata per il delitto. A lui il giovane aveva detto che avrebbe usato l’ascia per uccidere il patrigno.
Al secondo, il 5 luglio il giovane aveva raccontato di aver ucciso Garatti e gli aveva chiesto aiuto per sbarazzarsi del corpo. Un racconto che non era stato preso sul serio.
Anche il terzo si sarebbe recato nell’appartamento di Daro dopo l’omicidio. Il 17enne voleva vendergli alcuni oggetti, fra cui anche uno scooter, appartenuti al patrigno.
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