Categories: Economia

La Grecia è fallita

E’ lapidario il titolo di un articolo pubblicato questo pomeriggio sul sito Wall Street: “I mercati hanno deciso, la Grecia è fallita.”

“Le borse europee ed americane salgono; la Germania può procedere al bailout greco e la cancelliera tedesca Angela Merkel afferma che l’euro non fallirà – si legge – Tutto bene, dunque? Niente affatto. Basta guardare al grafico drammatico che riporta la performance dei titoli di stato greci a scadenza un anno e soprattutto al forte balzo dei rendimenti.

A quanto viaggiano? Come si vede oscillano attorno al 6%, un valore che dovrebbe far rabbrividire tutti in Europa e che preannuncia l’uscita di scena del paese ellenico dall’Europa.
Praticamente, e a parlare è il mercato, ci siamo: la Grecia è in bancarotta ed è vicina ad annunciarla.
Preoccupante è anche la performance dei rendimenti dei bond a due anni che, come vedete nel grafico allegato, mostra un balzo degli yield sopra il 50%.”

Redazione

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  • Che senso ha avuto prolungarne l'agonia? Perché bruciare miliardi di euro per una causa persa che anche il Gigi da Viganell intravedeva la fine certa?

  • Che senso ha avuto prolungarne l'agonia? Perché bruciare miliardi di euro per una causa persa che anche il Gigi da Viganell intravedeva la fine certa?

  • È aperto il concorso per un nuovo Zar europeo, interessante per il marito della Zarina.

    Curiosando su Wall Street Italia:
    quote
    Uno zar europeo dotato di poteri di controllo sui deficit dei paesi dell'Eurozona, che abbia anche l'autorità di cacciare dall'euro chi non rispetta gli impegni presi. La proposta arriva da Mark Rutte, primo ministro olandese.

    Attraverso un articolo pubblicato sul Financial Times, Rutte e il ministro delle finanze del suo governo Jan Kees de Jager, ribadiscono la necessità che l'Europa si doti di "un nuovo commissario per la disciplina fiscale" , che possa imporre sanzioni alle economie giudicate non virtuose; tra queste, la proposta è anche quella di bloccare gli aiuti erogati dall'Unione europea.

    "Quei paesi che non vogliono sottoporsi a un tale regime possono decidere di lasciare l'Eurozona - scrivono Rutte e de Jager - E in futuro, l'ultima sanzione dovrebbe essere quella di costringere le economie (non rispettose) a lasciare l'euro".

    Così come la cancelliera Angela Merkel, che fa fronte al propagarsi del sentiment anti-europeista in Germania, anche Rutte sta perdendo consensi tra gli elettori, stanchi dei piani di salvataggio a favore dei paesi in difficoltà.

    Le sue dichiarazioni hanno dunque un valore soprattutto politico e sono rivolte probabilmente più agli olandesi, per mostrare loro il pugno di ferro del primo ministro, che non all'Europa stessa. In ogni caso, come hanno affermato al Financial Times diversi funzionari europei, l'influenza dell'Olanda nelle trattative dell'Eurozona che hanno per oggetto soprattutto i bailout della Grecia, sta diventando sempre più crescente.
    unquote

    Non solo Germania, che ha dato mandato ai suoi giudici di controllare le economie non rispettose, ora incominciano a farsi sentire anche altri Paesi. Per quei paesi tribolati, Italia compresa, non basta più il pareggio dei bilanci, ci vuole altro, ma, come faranno a ridurre il debito?

    PS: i tempi son cambiati, ma in casa mia vige sempre un severo rigore finanziario: non si spende più di quel che si guadagna 8-O

  • È aperto il concorso per un nuovo Zar europeo, interessante per il marito della Zarina.

    Curiosando su Wall Street Italia:
    quote
    Uno zar europeo dotato di poteri di controllo sui deficit dei paesi dell'Eurozona, che abbia anche l'autorità di cacciare dall'euro chi non rispetta gli impegni presi. La proposta arriva da Mark Rutte, primo ministro olandese.

    Attraverso un articolo pubblicato sul Financial Times, Rutte e il ministro delle finanze del suo governo Jan Kees de Jager, ribadiscono la necessità che l'Europa si doti di "un nuovo commissario per la disciplina fiscale" , che possa imporre sanzioni alle economie giudicate non virtuose; tra queste, la proposta è anche quella di bloccare gli aiuti erogati dall'Unione europea.

    "Quei paesi che non vogliono sottoporsi a un tale regime possono decidere di lasciare l'Eurozona - scrivono Rutte e de Jager - E in futuro, l'ultima sanzione dovrebbe essere quella di costringere le economie (non rispettose) a lasciare l'euro".

    Così come la cancelliera Angela Merkel, che fa fronte al propagarsi del sentiment anti-europeista in Germania, anche Rutte sta perdendo consensi tra gli elettori, stanchi dei piani di salvataggio a favore dei paesi in difficoltà.

    Le sue dichiarazioni hanno dunque un valore soprattutto politico e sono rivolte probabilmente più agli olandesi, per mostrare loro il pugno di ferro del primo ministro, che non all'Europa stessa. In ogni caso, come hanno affermato al Financial Times diversi funzionari europei, l'influenza dell'Olanda nelle trattative dell'Eurozona che hanno per oggetto soprattutto i bailout della Grecia, sta diventando sempre più crescente.
    unquote

    Non solo Germania, che ha dato mandato ai suoi giudici di controllare le economie non rispettose, ora incominciano a farsi sentire anche altri Paesi. Per quei paesi tribolati, Italia compresa, non basta più il pareggio dei bilanci, ci vuole altro, ma, come faranno a ridurre il debito?

    PS: i tempi son cambiati, ma in casa mia vige sempre un severo rigore finanziario: non si spende più di quel che si guadagna 8-O

  • Come ho già detto più volte in passato, la Grecia dovrebbe vendere qualcuna delle sue isole disabitate. Considerando che su oltre 3000 (tremila) isole e isolette, solo 167 sono abitate... direi cha avrebbero pure una certa scelta, su cosa vendere...

    In questo mondo che va a p*** vuoi vedere, che le idee più (apparentemente) strane, potrebbero essere quelle più... sensate? :mrgreen:

    • Senonché parte delle numerose isole greche sono persino rivendicate dalla Turchia. Un rebus non da poco, considerando il nervosismo che circola oggi un Turchia.

  • Come ho già detto più volte in passato, la Grecia dovrebbe vendere qualcuna delle sue isole disabitate. Considerando che su oltre 3000 (tremila) isole e isolette, solo 167 sono abitate... direi cha avrebbero pure una certa scelta, su cosa vendere...

    In questo mondo che va a p*** vuoi vedere, che le idee più (apparentemente) strane, potrebbero essere quelle più... sensate? :mrgreen:

    • Senonché parte delle numerose isole greche sono persino rivendicate dalla Turchia. Un rebus non da poco, considerando il nervosismo che circola oggi un Turchia.

  • 2008-9 c`erano alcuni loschi personaggi che parlavano di sistema fallito!
    :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

    Certo che vedevano molto lontano.A meno che un chiodo arrivi a bloccare il tictactictac. :mrgreen:

  • 2008-9 c`erano alcuni loschi personaggi che parlavano di sistema fallito!
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    Certo che vedevano molto lontano.A meno che un chiodo arrivi a bloccare il tictactictac. :mrgreen:

  • Sarò breve. La cosa di cui non si vuole prendere atto è che stiamo assistendo al tramonto di un intero modello di sviluppo. Quando agli inizi del 2009, l'Argentina corse a nazionalizzare i fondi pensionistici in caduta “liber(istic)a” che aveva "privatizzato" nel '94 ci si doveva allarmare in modo serio. L’Argentina che nazionalizza le pensioni? Eh sì. Fine di una passione chiamata neoliberismo.

  • Sarò breve. La cosa di cui non si vuole prendere atto è che stiamo assistendo al tramonto di un intero modello di sviluppo. Quando agli inizi del 2009, l'Argentina corse a nazionalizzare i fondi pensionistici in caduta “liber(istic)a” che aveva "privatizzato" nel '94 ci si doveva allarmare in modo serio. L’Argentina che nazionalizza le pensioni? Eh sì. Fine di una passione chiamata neoliberismo.

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