Da un recente studio fatto sul territorio italiano è risultato che la “scopertura” assicurativa dei veicoli insieme alle polizze false sta dilagando. Si prevede che la tendenza di questo fenomeno sia in aumento ed a breve si arriverà facilmente a superare il 10 % cioè un veicolo su dieci in circolazione.
I rischi di tale fenomeno, che sembra stia diventado un’usanza, sono ben noti. Un eventuale incidente con un veicolo privo di assicurazione RC rischia di procurare, oltre a lungaggini non indifferenti quando ci si addentra con pratiche burocratiche relative alla vicina penisola, ad un possibile mancato rimborso del danno subito.
Gli incidenti sul nostro territorio, che ospita quotidianamente circa 55’000 frontalieri, coinvolgono sempre più spesso residenti all’estero ed è quindi essenziale che le coperture assicurative siano corrette non solo per i veicoli immatricolati in Svizzera, questo per evitare che si avveri il detto “oltre il danno la beffa”.
In considerazione di quanto sopra domando al lodevole Consiglio di Stato:
1. Il lodevole CdS è a conoscenza di queste “scoperture” assicurative ?
2. Esiste un eventuale fondo destinato a tali coperture ?
3. Sembra che controlli specifici siano molto difficili, come avvengono ad oggi ?
4. E’ possibile richiedere una verifica al momento dell’assunzione di un frontaliere da parte della ditta che lo impiega ?
Daniele Caverzasio
Deputato in Granconsiglio
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