Uno schema pubblicato domenica sul Corriere della Sera illustra quali sarebbero le reazioni conseguenti ad un default della Grecia.
Qualora la Grecia dichiarasse ufficialmente di essere fallita (una situazione che molti ritengono sia già in corso):
Il governo di Atene interrompe i pagamenti ai creditori.
Per questo motivo non riceve più prestiti.
I dipendenti pubblici del paese vengono licenziati.
Il governo non paga più gli stipendi né i fornitori.
La società greca si impoverisce ulteriormente.
L’economia del paese si ferma.
Il sistema bancario collassa.
A questo punto, di fronte all’urgente bisogno di fondi per far fronte ai pagamenti, l’Europa potrebbe rimettersi in pista e concedere nuovi prestiti urgenti.
Oppure il governo di Atene potrebbe decidere di uscire dalla Zona euro e tornare alla valuta nazionale, la dracma.
Per il paese si prospettano allora anni di sacrifici, rinunce e scenari di totale desolazione sociale ed economica.
Se questo scenario dovesse accadere, la Zona euro si libererebbe certo di un paese-zavorra, ma sarà inevitabile porsi una domanda ben precisa: “chi sarà il prossimo?”
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