I problemi causati dall’arrivo massiccio a Chiasso di clandestini maghrebini sbarcati a Lampedusa sono ormai sotto gli occhi di tutti.
Questi migranti, come ebbe a dichiarare lo stesso ex capo dell’Ufficio federale della migrazione Alard DuBois-Reymond, non sono dei rifugiati in quanto non fuggono da alcuna persecuzione politica. Sono quindi dei finti asilanti, troppo spesso dediti a comportamenti delinquenziali e/o incivili.
A Lampedusa i clandestini maghrebini hanno dato fuoco al centro asilanti, scontrandosi con la popolazione e le forze dell’ordine. Il sindaco dell’isola, Bernardino De Rubeis, ha al proposito dichiarato che il nuovo regime tunisino si starebbe «liberando di tutti gli avanzi di galera mandandoli a Lampedusa», dove gli scenari sono di guerriglia.
Se Chiasso dunque non è (ancora) diventata come Lampedusa, è solo per una questione di quantità dei sedicenti rifugiati che vi si trovano; non di qualità di questi ultimi.
Particolarmente foriero di conseguenze negative è il fatto che i richiedenti l’asilo alloggiati nel centro chiassese godano di ampia libertà di movimento, di cui troppo spesso viene fatto cattivo uso: si è infatti instaurato anche un flusso di asilanti ospiti del centro di registrazione di Chiasso che si recano in treno a Lugano per spacciare droga.
Chiedo al lodevole Consiglio federale:
Viste le conseguenze negative ed il cattivo uso che i richiedenti l’asilo fanno dell’ampia libertà di movimento di cui godono presso il centro di registrazione di Chiasso, premettendo che a mente di chi scrive non ci sono alternative alla rimozione del citato centro, è intenzione del CF varare regolamenti che limitino la libertà di movimento degli asilanti ospiti del centro di Chiasso?
Lorenzo Quadri
Consigliere nazionale Lega dei Ticinesi
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