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I ticinesi e la “Scassa malati” – Carlo Curti

La manifestazione di sabato scorso contro la vergogna dei nuovi premi di cassa malati ha in sostanza detto e confermato diverse cose. Vediamole:

• I ticinesi sono restii a scendere in piazza per un sacco di motivi, non ultimo quello che, nonostante tutto, il culo hanno la possibilità di tenerlo ancora al caldo. Il segreto bancario resiste in patria e nel peggiore dei casi c’è sempre il… materasso.
• I ticinesi borbottano, criticano e vedono sempre il bicchiere mezzo vuoto ma più che metterci del loro (la faccia per esempio) preferiscono entrare nelle simpatie di chi fa muovere il carrozzone. Per questo tutti i mezzi sono buoni.
• La maggior parte dei politici di questo cantone è la rappresentazione perfetta di chi li ha eletti (metà della popolazione se si escludono preti, frati, suore e sette varie) e non c’è da chiedere loro meno pavidità di chi li ha portati in parlamento.
• Destra e sinistra istituzionali sono facce della stessa moneta: Il mercato finanziario e tecnologico con meno vincoli possibili.
• I promotori della passeggiata davanti al palazzo governativo non diano troppo peso alle “tirate” di chi ironizza sui quattro gatti portati a Bellinzona; anche con il sostegno di tutta la sinistra costituzionale il raduno sarebbe stato poca cosa, più striscioni e bandiere che partecipanti.

In ogni caso un risultato l’hanno ottenuto: Hanno fatto meglio dei giovanotti che una settimana prima si erano riuniti davanti al Tribunale penale federale per portare solidarietà alla signora Andrea Stauffacher (1950) da Zurigo, dirigente della RAZ e di Soccorso Rosso, accusata di complicità in atti turbativi dell’ordine pubblico.
Fra militanti, simpatizzanti e addetti al servizio d’ordine erano in quarantotto!

Carlo Curti, Lugano

Redazione

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