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Delitto di Brusio. Giustizia svizzera ostacolata dalla burocrazia italiana

Nei giorni scorsi il tribunale di Milano ha deciso che Ruslan Cojocaru, il moldavo presunto killer di Gabriella e Giampiero Ferrari, rimane in carcere e che per il momento l’inchiesta resta di competenza della procura di Sondrio.

Cojocaru, 30 anni, era stato arrestato il 24 settembre scorso per l’accusa di aver ucciso, nella loro azienda di Brusio, i coniugi Ferrari, nel novembre dello scorso anno. La sua permanenza in carcere è definita necessaria in quanto l’uomo è considerato socialmente pericoloso, potrebbe inquinare le prove e rendersi irreperibile.

Le indagini proseguono anche sul versante della polizia del canton Grigioni, che però si trova a dover fronteggiare una severa burocrazia riguardo alle intercettazioni telefoniche in Italia.
Di fronte ad una richiesta di estradizione da parte delle autorità di Coira, Rossella Sclavi del Foro di Sondrio, avvocato difensore di Cojocaru, riterrebbe che un delitto commesso da uno straniero in un paese estero ai danni di stranieri non è competenza dell’Italia.
Invece la Procura di Sondrio pensa che l’inchiesta competa alle autorità italiane, in quanto il delitto sarebbe stato organizzato in Italia: qui infatti Cojocaru sarebbe stato ingaggiato da Ezio Gatti (l’imprenditore di Sondrio accusato di essere il mandante dell’omicidio), qui sarebbero stati acquistati documenti falsi e le carte telefoniche utilizzate dal moldavo per comunicare con Gatti.

(Fonte: La Provincia di Sondrio)

Redazione

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  • Personalmente lo lascerei in Italia con la speranza che al processo si becchi l'ergastolo. Un ergastolo che risulterebbe ben più severo di quello svizzero.

    • Condivido, anch'io lo lascerei volentieri in mano alla giustizia italiana (procura di Sondrio, più a sud avrei qualche perplessità) se solo intravvedessi la certezza della pena per questo sicario partito dall'Italia e arrestato in Italia. In Svizzera si processi invece il mandante.

        • Hai ragione, ma pensavo che il Gatti fosse cittadino svizzero e quindi, a delitto commesso in Svizzera il processo doveva svolgersi in Svizzera. A questo punto però è meglio lasciar fare alla procura di Sondrio. :wink:

  • Personalmente lo lascerei in Italia con la speranza che al processo si becchi l'ergastolo. Un ergastolo che risulterebbe ben più severo di quello svizzero.

    • Condivido, anch'io lo lascerei volentieri in mano alla giustizia italiana (procura di Sondrio, più a sud avrei qualche perplessità) se solo intravvedessi la certezza della pena per questo sicario partito dall'Italia e arrestato in Italia. In Svizzera si processi invece il mandante.

        • Hai ragione, ma pensavo che il Gatti fosse cittadino svizzero e quindi, a delitto commesso in Svizzera il processo doveva svolgersi in Svizzera. A questo punto però è meglio lasciar fare alla procura di Sondrio. :wink:

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