Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato giovedì 27 ottobre all’unanimità una risoluzione che conclude il mandato che autorizzava il ricorso alla forza armata in Libia e questo malgrado la richiesta di prolungamento giunta dal nuovo governo libico di transizione.
Ieri il CNT aveva chiesto la permanenza delle forze NATO almeno sino a dicembre, in quanto il paese è ancora minacciato dalla presenza di molti gruppi armati, ancora fedeli alla memoria di Muammar Gheddafi e sostenitori di Saif al Islam, il secondogenito del colonnello che si troverebbe ancora in Libia, protetto dai mercenari dell’Africa sub sahariana.
Incurante di questo appello, l’Alleanza atlantica ha sancito la fine delle operazioni in Libia per il 31 ottobre.
La NATO si riunirà domani a Bruxelles per dichiarare formalmente la fine delle operazioni militari, iniziate sette mesi fa.
La risoluzione del Consiglio alleggerisce l’embargo sulle armi, onde permettere al CNT di acquistare armamenti all’estero per garantire la sicurezza nazionale.
Vengono anche liberati gli averi della Corporazione nazionale libica del petrolio e annullate le restrizioni che avevano colpito la Banca centrale libica e diverse altre banche del paese.
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