Resta alta la tensione in Egitto. Lunedì sera il primo ministro Essam Sharaf e il suo governo (controllato dai militari) hanno rimesso il mandato a disposizione del Consiglio Supremo delle Forze Armate.
I generali stanno valutando se accettare o meno le dimissioni e hanno invitato le forze politiche a un dialogo urgente.
Migliaia di persone hanno trascorso la notte nell’arena di Piazza Tahrir e anche oggi proseguono le manifestazioni. Nei tre giorni di protesta centinaia di persone sono state ferite e i morti si contano a decine.
Fonti mediche confermano che la polizia contrasta i manifestanti usando un gas diverso da quello impiegato negli scontri del gennaio scorso: una sostanza che provoca per diverse ore un blocco del sistema nervoso.
Alcune fonti ritengono che i militari si starebbero preparando a proporre alla testa di un nuovo governo Mohamed el Baradei, ex direttore generale dell’Agenzia Atomica Internazionale. Una riunione con le forze politiche è prevista oggi pomeriggio.
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