“Lo dico chiaramente. Non desideriamo impegnarci nel dispositivo proposto dall’associazione delle banche svizzere perchè questo ci porterebbe ad accettare di venire meno ai nostri principi.”
Decise, le parole del ministro francese del Bilancio Valérie Pécresse (nella foto), che in questo modo ha chiuso senza troppi complimenti la porta in faccia ad un possibile accordo di doppia imposizione con la Svizzera.
La Francia non seguirà dunque l’esempio di Gran Bretagna e Germania, le quali hanno accettato che a partire dal 2013 le banche svizzere verseranno alle rispettive autorità fiscali un prelevamento alla fonte sui redditi dei loro clienti inglesi e tedeschi, in cambio dell’anonimato e della garanzia del rispetto del principio del segreto bancario.
Il rifiuto francese è motivato dal fatto che con un simile accordo gli evasori fiscali clienti delle banche elvetiche non sarebbero obbligati di dichiarare i loro conti in Svizzera: “Il che è incompatibile con la trasparenza sulla quale si basa la nostra fiscalità patrimoniale – ha dichiarato il ministro Pécresse.
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