Il candidato Zuppiger ha fatto i conti senza l’oste (la Weltwoche)

Giovedì 8 dicembre 2011, all’improvviso uno dei due candidati UDC al Consiglio federale, il consigliere nazionale zurighese Bruno Zuppiger, si ritira dalla corsa. Che cosa è successo?

Quello stesso giorno la Weltwoche, per la penna di uno dei suoi più quotati giornalisti, Urs Paul Engeler, ha pubblicato l’articolo che riportiamo qui di seguito.

“Nel novembre 2000 muore la signora HB, originaria della Germania Orientale, dipendente della ditta Zuppiger & Partner. La donna, che non ha parenti, lascia una modesta eredità di 265’000 franchi e la destina a due riconosciute associazioni svizzere di pubblica utilità. Bruno Zuppiger viene designato quale esecutore testamentario.

Il tempo passa ma le associazioni beneficiarie non hanno ancora visto un centesimo. Dopo quattro anni sentono il bisogno di informarsi. Nel corso del 2005 ricevono da Zuppiger una sorprendente risposta. L’esecuzione del testamento avrebbe richiesto, sino a quel momento, 522,75 ore di lavoro, fatturate come segue: 350 franchi all’ora per il titolare, 290 franchi all’ora per il suo assistente “capo-progetto” WS, 160 per la segretaria.
In tutto 150’632,60 franchi di spese! Incredibile ma vero. Una ragione però c’è, e viene subito addotta. La defunta avrebbe comunicato oralmente a WS un “ultimo desiderio”: che si ricercassero in Germania eventuali parenti superstiti…

Passano gli anni e la faccenda si trascina senza che si giunga ad alcuna conclusione. Il 5 aprile 2007 Zuppiger sottrae alla massa ereditaria, da un conto della Banca cantonale di Zurigo, la somma di franchi 100.850,95 ma questo nessuno lo viene a sapere.
È sicuro? Sì, la Weltwoche, spietata, pubblica in fotocopia la documentazione bancaria. Le due associazioni beneficiarie incominciano a perdere la pazienza: il 18 ottobre 2010 minacciano Zuppiger di denuncia penale.

Il 3 novembre 2010 ha luogo un incontro tra le parti per ricercare un accordo (ma i beneficiari credono che l’eredità ammonti a circa 158’500 franchi). Di fronte alla minaccia di una denuncia Zuppiger si convince della necessità di pagare. Versa una somma di entità sconosciuta (perché l’accordo raggiunto tra le parti vieta che sia divulgata) comprendente un interesse del 5% per 9 anni. Sipario.

Sipario? Non proprio, siamo alla storia recente. Bruno Zuppiger riceve dall’UDC la prestigiosa nomina a candidato ufficiale del partito (con Jean-François Rime) all’elezione in Consiglio federale. Ma un uomo mascherato e incappucciato informa la Weltwoche.
Zuppiger dichiara fieramente che: “La vicenda si è chiusa senza alcun danno per i terzi, con un accordo secondo il quale le parti si impegnano a mantenere il più stretto riserbo”. La tenace Weltwoche non ci sta e formula pubblicamente 8 domande. Zuppiger non risponde, la sua parola deve bastare.

Non basta, amico, non basta.”

(Ticinolive/Weltwoche)