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Un Consiglio federale a nove – Marco Romano

Sette o nove Consiglieri federali? La tematica è attuale e ripetutamente discussa a Palazzo federale sia tra i politici sia tra i commentatori. Nel corso dell’ultima sessione parlamentare sono stati presentati atti parlamentari – che ho sottoscritto e pienamente condiviso – volti a modificare la Costituzione portando il Governo a nove membri.

L’attuale struttura e organizzazione necessita infatti di riforme per migliorarne l’azione governativa; la reale capacità di dirigere il Paese. La realtà presente, mai mutata nei tempi moderni, non permette più di rispondere alle esigenze attuali di governo.
Il Consiglio federale deve occuparsi della guida strategica e delle decisioni di Stato. Le competenze e responsabilità amministrative sottraggono oggi purtroppo troppo tempo e limitano la capacità strategica del gremio. L’aumento del numero dei consiglieri permetterebbe di ripartire in maniera migliore e più equilibrata le responsabilità dipartimentali, favorendo maggiore coerenza tematica. Gli attuali dipartimenti potranno essere suddivisi e ogni Consigliere avrà un settore d’azione più coerente e limitato.
L’efficienza e l’efficacia generale aumenteranno, ottimizzando il lavoro di tutto l’esecutivo. Se la riforma fosse accompagnata anche da un aumento del numero dei segretari di Stato si potrà concedere un supporto migliore, sia nei rapporti con l’estero (le crescenti riunioni a livello europeo e mondiale) sia in quelli con il parlamento (discussioni commissionali).
Parimenti è auspicabile, a parer mio, un rafforzamento del ruolo del Presidente, con maggiori poteri organizzativi e decisionali, magari per un periodo di due anni.

Passando ad argomenti maggiormente sociopolitici, un Consiglio federale a nove sarebbe un’occasione ottimale per garantire una migliore rappresentatività linguistica e culturale. La Svizzera italiana è assente da troppi anni.
Un fatto difficilmente giustificabile in virtù dell’identità stessa della Svizzera, vero mosaico culturale, politico e geografico. Senza la necessità di codificarlo direttamente nella Costituzione e nelle Leggi, in un organo composto da nove persone vi sarà certamente l’opportunità di eleggere con maggiore frequenza un esponente della Svizzera italiana. A contare dovranno però sempre essere le competenze e non esclusivamente le radici culturali e linguistiche.

Riflettendo infine sulla costellazione politica dell’Assemblea federale constatiamo un aumento dei partiti rappresentati.
I gruppi parlamentari sono aumentati. È quindi doveroso riflettere sulla possibilità di ottenere maggiori equilibri e una migliore rappresentatività per il tramite di un aumento del numero dei membri del Governo e di conseguenza delle forze politiche attive anche nell’esecutivo.
Tornando alla presenza svizzero italiana nel Governo federale – sia con sette, sia con nove membri – se le discussioni politiche cantonali saranno sempre contraddistinte da diatribe partitiche, resteremo ancora per decenni a guardare. Meglio piuttosto fare di tutto, senza sterili divisioni cantonali, per fare in modo che, se anche il Consiglio federale dovesse restare di sette membri, il Ticino abbia sempre un candidato vincente da proporre e da far eleggere.

Marco Romano
Consigliere nazionale e Segretario cantonale PPD

Redazione

View Comments

  • Al di la del cadreghino federale da 500'000 cocuzze a testa, resta ancora da dimostrare che 9 lavorino meglio di 7. La mia esperienza dice esattamente il contrario.
    "Quant l'asan al gà dü padron .....al crepa da famm". Ciascuno dei due pensa che sia l'altro a dargli da mangiare.

  • Avrei però una proposta. Qualora il CF a NOVE
    non riuscisse a garantire il seggio "italofono"...

    si dovrebbe passare a UNDICI!

  • Io non so perché ne mandiamo uno a Berna con SORTEGGIO
    a scrivere simili corbellerie.

  • E questo sarebbe la gioventù che avanza. Dice bene Bike...chiunque ha lavora in un'azienda sa bene che prendere decisioni a nove è un' assurdità. Sette è il massimo...e probabilmente ce ne sono giâ due di trroppo

    • VOGLIO UN NUOVO SORTEGGIO!
      L'estrazione la farà, a occhi bendati, la mia nipotina Clotilde.

  • Da un nostro "nuovo" rappresentante a Berna, ci si poteva aspettare un pezzo un po' più innovativo.

    In questi ultimi giorni, il nostro portale preferito ci regala qualche pezzullo targato PPD. Manovra da apprezzare senza obiezione alcuna, non fosse altro ... per vedere quanto vanesi siano gli stessi.

    Eh si, vanesi :oops:

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