Quando qualcuno va in vacanza o in trasferta da qualche parte, la mia richiesta giunge puntuale: “Mi porti un sasso?”
In questo modo ho potuto costituire, negli anni, una collezione di tutto rispetto, con sassi e sassolini provenienti da molti paesi, soprattutto medio orientali e sud europei.
C’è stato perfino chi mi ha portato un pezzo di piastrella strappata (non ho voluto sapere i dettagli) dal pavimento di una chiesa nella parte vecchia di Napoli.
Una volta qualcuno mi aveva detto “ti porterò un cristallo”. Poi il cristallo non l’aveva trovato ma nel mio cuore è rimasto il pensiero, delicato e generoso. Tre anni fa un’amica è tornata da un’isoletta della Grecia con una pietra bianca, ruvida e con riflessi argentei, bellissima : “L’ho presa da una tomba – mi ha detto – mica potevo lasciarla lì. Nella tua collezione starà benissimo.”
Stamani, leggendo il supplemento settimanale del Corriere della Sera mi sono resa conto che siamo in molti ad avere l’hobby delle pietre.
“Per 25 dollari – si leggeva nell’articolo – ti compri su eBay un sasso rubato al Muro del Pianto. Porta fortuna, promettono. Per 50mila dollari ti prendi via web una tomba sul Monte degli Ulivi. E’ per l’eternità, garantiscono.
A Gerusalemme il supermarket del sacro esagera e scatena l’ira di qualche rabbino che dice basta, è bestemmia. Shmuel Rabininovitz ha scritto una lettera aperta di denuncia. Chiede interventi dall’alto, nel senso delle autorità, per salvare quello che resta del senso della millenaria Storia di questi luoghi sacri.”
B. Ravelli
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