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Salari dei frontalieri: quali verifiche e dove? – Lorenzo Quadri

Nella sua risposta del 22.02.2012 all’interpellanza 11.4113 “Libera circolazione in Ticino, davvero non ci sono problemi?” il Consiglio federale si produce in una serie di affermazioni che non possono essere condivise, in quanto non corrispondono alla realtà del territorio ticinese così come viene rilevata dall’Ufficio del lavoro.

Il Consiglio federale scrive che «non ha trovato alcun elemento di prova di un soppiantamento dei lavoratori residenti da parte dei frontalieri. Tuttavia i dati non consentono neppure di escludere un fenomeno di questo tipo».
Quest’ultima frase rappresenta una pregevole novità, purtroppo subito contraddetta da quella successiva: «Dall’analisi dei dati suddetti non è emersa l’esistenza di una particolare pressione salariale nei Cantoni di confine».
Il CF informa inoltre che nel 2012 «presterà particolare attenzione all’andamento dei salari d’ingresso nelle regioni di confine.
A tale scopo sono previste verifiche dei salari versati ai frontalieri occupati nei settori più vulnerabili di alcuni Cantoni di confine, come il Cantone Ticino».

Chiedo al CF:
1) Quali sono i settori “più vulnerabili” e nei quali verranno effettuate delle verifiche dei salari versati ai frontalieri?
2) Cosa si intende in concreto con “verifiche”? Con quale frequenza verrebbero effettuate le verifiche? Con quali mezzi? Con quali sanzioni?
3) Come valuta il CF il risultato della recente inchiesta Vimentis, dalla quale emerge un vasto malcontento nei confronti della libera circolazione delle persone (il 43% degli Svizzeri vorrebbe rinegoziare l’accordo, il 36% mantenerlo, il 16% disdirlo, mentre il 5% non esprime un’opinione)?
4) In Ticino nel 2011 secondo i dati dell’Ufficio del lavoro del DFE sono state svolte ben 628mila giornate lavorative da artigiani e ditte italiane, nell’ambito delle notifiche di breve durata (max 90 giorni), per una cifra d’affari stimabile a mezzo miliardo di Fr. Non ritiene il CF che questa situazione renda necessari degli interventi?
5) Il CF non reputa che la presenza, sulla piazza luganese, di segretarie frontaliere pagate poco più di 1’000 euro al mese per un impiego a tempo pieno costituisca una pressione sui salari?
6) Il CF è consapevole che la libera circolazione delle persone in Ticino causa non solo problemi vistosi, ma si scontra con un crescente rifiuto da parte della popolazione?

Lorenzo Quadri
Lega dei Ticinesi

Redazione

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