Ieri l’oro ha perso oltre 100 USD intraday, toccando 1’688,40 USD (-5,6%), i minimi dal 25 gennaio. Al termine delle contrattazioni è poi finito a 1’711,30 USD (-4,3%), chiudendo il mese di febbraio a -1,7%.
A scatenare i ribassi sono state le parole di Ben Bernanke, presidente della Federal Reserve, che sembrano aver eliminato, almeno sul breve termine, la possibilità di nuove iniezioni di liquidità sul mercato.
Contrariamente a quanto aveva annunciato a inizio novembre, Bernanke rinuncia per il momento a operare un terzo Quantitative Easing.
Intervenendo al Congresso ha giustificato la sua decisione con la cautela necessaria di fronte ai dati preoccupanti della crisi nella Zona euro.
La Federal Reserve, ha assicurato, sta valutando con attenzione i dati economici che vengono diffusi dal fronte macro e per ora preferisce adottare un atteggiamento di cautela.
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