A colloquio con l’ex ministro italiano degli Interni Roberto Maroni e diversi esponenti della Lega, ieri sera a Lavena Ponte Tresa i rappresentanti dell’Associazione dei Comuni di confine hanno chiesto al governo di Roma di aprire un dialogo costruttivo con la Svizzera.
Roberto Maroni lo ha ribadito: il governo italiano deve togliere la Svizzera dalla black list dei paradisi fiscali e al contempo deve respingere qualsiasi modifica all’aliquota del ristorno dell’imposta alla fonte dei frontalieri.
Negli scorsi giorni il Consiglio Nazionale aveva infatti approvato una riduzione dell’aliquota dall’attuale 38.8% al 12.5%.
I comuni di confine guardano con preoccupazione a questa eventuale riduzione. Come è stato detto all’incontro di ieri sera, già si fanno sentire – a livello di bilanci comunali – gli effetti del blocco della metà dei ristorni 2010.
Un blocco che era stato deciso lo scorso anno dal Consiglio di Stato e che dovrebbe essere mantenuto sino a quando l’Italia accetterà di rivedere il suo concetto di “Svizzera paese rifugio dalla fiscalità privilegiata”.
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