Spira aria nuova nella politica capriaschese; inizialmente solo una bava poi, con l’avvicinarsi della scadenza elettorale, una brezza che si è fatta vivace e immagino si trasformerà presto in un vento teso: il vento del cambiamento.
Più o meno tutti gli schieramenti presenti nel panorama politico del Comune invocano questo cambiamento, aspirano al medesimo: lo auspicano e soprattutto lo promettono ai cittadini elettori.
Lo stiamo facendo anche noi: anche noi vogliamo un cambiamento radicale del modo di gestire Capriasca, per non essere più gli ultimi – o quasi – della classe, ma per tornare ad occupare sia a livello regionale che cantonale il posto che ci spetta e che ci meritiamo.
Ma allora dove sta la differenza tra noi del movimento Lega, Udc e Indipendenti e gli altri partiti o movimenti in campo?
Dove sta la differenza tra me e gli altri numerosi candidati delle altre, passatemi il termine, “parrocchie”?
La differenza c’è, non è da poco e non è per nulla trascurabile; chi invoca ora a gran voce il cambiamento lo scrive sui manifesti e ne fa una bandiera elettorale, lo sta facendo in modo almeno improprio, perché fino ad oggi – e non da pochi giorni ma da anni e da decenni – detiene la maggioranza relativa del Comune o almeno una rappresentanza numericamente forte in seno all’Esecutivo dello stesso.
Come si può promettere il cambiamento quando si è governato con la maggioranza relativa o con una superiorità numerica? Mi sembra, anzi è sicuramente un esercizio di funambolismo circense piuttosto patetico e a puri fini elettorali.
In tanti anni di questa loro politica, solo noi abbiamo lanciato e vinto un referendum, quello contro la tassa sul sacco e solo noi vogliamo impegnarci nel tentativo di abbassare il moltiplicatore d’imposta a salvaguardia dei redditi dei cittadini.
L’interesse dei cittadini non lo si fa solo con le parole dette e scritte negli ultimi quaranta giorni prima delle elezioni e con i cambiamenti promessi ma mai realizzati: lo si deve fare sempre, al fronte nelle battaglie più impegnative e in trincea, quando bisogna resistere.
Gli equilibristi del cambiamento hanno fatto il loro tempo e i cittadini lo devono dire forte e chiaro, premiando chi si è impegnato per loro con serietà e convinzione.
Gianantonio “Gianni” Baffelli
Candidato Municipio e Consiglio comunale
Lega, Udc e Indipendenti Capriasca
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