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Rete tram del luganese, sì ma con lungimiranza – Rolf Endriss

Che la situazione viaria fosse al limite del collasso non è una novità dal momento che le innumerevoli e costanti colonne sono agli occhi di tutti.
Muoversi oggi nella zona del luganese è un vera impresa tanto che pure le zone più periferiche sono ormai toccate da questo fenomeno.
I vari accessi delle porte di Lugano hanno sofferto oltre misura lo sviluppo economico e demografico degli ultimi decenni e i grandi interventi strutturali previsti in particolare dal PVP, con in testa la galleria Vedeggio – Cassarate sono opere che da sole non bastano per risolvere gli attuali problemi sul fronte della viabilità.

Se da un lato le opere stradali eseguite sono ancora esigue rispetto alle esigenze attuali (si pensi in particolare alla circonvallazione di Agno), ancora meno è stato fatto in ambito del trasporto pubblico dove decisamente dobbiamo darci una mossa in quanto gli accessi alla stazione ferroviaria e al centro città sono inefficienti e di conseguenza poco attrattivi.
Della possibilità di introdurre un nuovo mezzo di trasporto su rotaia se ne parla ormai da trent’anni. Era quindi già chiaro che un giorno sarebbe stato opportuno disporre collegamenti più rapidi ma probabilmente i tempi della politica non erano ancora maturi per affrontare un’opera così impegnativa, che con il senno di poi si può anche pensare che sarebbe costata pure meno.
Oggi tutte le parti al tavolo sono d’accordo sull’urgenza di procedere, da un lato per evitare davvero di arrivare al collasso e dall’altro per non perdere i finanziamenti federali previsti (si stima nella misura del 30%) dal fondo infrastrutturale dei programmi d’agglomerato (PAL1 e PAL2).
Ora si tratta di decidere sulla realizzazione del progetto definitivo, progetto che prevede a tappe l’estensione della linea FLP Lugano-Ponte Tresa fino a Manno, la realizzazione del collegamento Bioggio Molinazzo – Centro Lugano con la fermata sotterranea alla stazione FFS e la realizzazione di un’uscita autostradale per il previsto Park & Ride a Molinazzo.

Premesso che le specifiche tecniche verranno approfondite proprio nello studio, è fondamentale tenere già in considerazione le future esigenze per garantire gli accessi con le aree interessate e i collegamenti con altri vettori di trasporto.
A tale proposito non può quindi essere tralasciata nello studio la variante relativa alla stazione presso l’aeroporto come pure una variante per una stazione sotterranea a Breganzona sotto la quale passa la galleria e dove si migliorerebbero notevolmente i tempi di collegamento togliendo dalla strada altri mezzi pubblici che non sarebbero più necessari.
Inoltre perché non pensare già al collegamento fino a Lamone o a Taverne? Insomma, d’accordo sul progetto, d’accordo anche sull’uscita in superficie in Corso Pestalozzi ma non ripetiamo gli errori del passato e cerchiamo di anticipare le esigenze future per non rincorrere a breve a dei problemi già noti nel presente.

Rolf Endriss
Consigliere Comunale PPD

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Redazione

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