Ticinolive pubblica oggi la prima parte di una lunga e complessa intervista, dove una donna manager con interessi e attività anche in politica, Ina Piattini Pelloni, moglie del dottor Sandro Pelloni, rievoca una molto sofferta vicenda che ha toccato la sua famiglia ed esprime giudizi assai espliciti sull’operato della magistratura. Non si tratta della solita intervista “di routine” condita di belle frasi “politicamente corrette” bensì di qualcosa di molto diverso. Per questo motivo noi la giudichiamo particolarmente interessante e degna di attenzione.
L’intervista è stata realizzata da Francesco De Maria.
La seconda parte, che parlerà dell’attacco a Marina Masoni, della sua caduta, dell’aprile 2011 e dei recenti sviluppi in casa Radicale e Liberale, sarà pubblicata lunedì 9 aprile.
Francesco De Maria Signora Ina Piattini Pelloni, ci parli brevemente della Sua vita e della Sua carriera professionale.
Ina Piattini Pelloni Scrivo un libro?
Nata e cresciuta in Ticino, studi commerciali, breve attività in una banca privata, 40 anni di carriera nel gruppo di servizi fiduciari Fidinam. Gli ultimi 12 anni quale direttore della Holding del Gruppo. Attualmente membro del Consiglio d’amministrazione della stessa. Nel frattempo sono stata: membro dell’Ufficio Presidenziale della Camera di commercio del Canton Ticino, della commissione di sorveglianza dell’OSEC e membro del consiglio SUPSI.
Hobby: pianista senza talento, cofondatrice (con il compianto Armin Brenner) del Conservatorio della Svizzera Italiana e, fin dalla costituzione, presidente della sua fondazione.
Quando nacque il Suo interesse per la politica?
IPP Nel 1972, il presidente PLRT di Caslano mi chiese di mettermi in lista per il consiglio comunale. Lo feci, fui eletta e l’anno successivo ne divenni presidente.
Ci descriva il Suo impegno politico all’interno del PLR.
IPP Al mio trasferimento di domicilio da Caslano a Lugano (1979) , seguì un periodo di “letargo”. Il risveglio lo devo a Piero Früh, allora presidente del distretto, che mi chiese di prendere parte a gruppi di lavoro chiamati a occuparsi di temi specifici, perlopiù legati alla politica dell’alloggio (fine anni ottanta). Fu lì che conobbi ed apprezzai l’intelligenza, la facoltà di sintesi e la razionalità nelle decisioni di Marina Masoni. E rimanemmo amiche.
Sono entrata in Gran Consiglio nel 1993 subentrando a Mario Gallino, perito tragicamente in montagna. Credevo molto nel progetto Università e fui lieta di presiedere la Commissione parlamentare creata ad hoc. Fu un lavoro bello e impegnativo. Malgrado la presenza nella commissione di alcuni “grandi oppositori occulti”, riuscimmo a consegnare il primo progetto di legge entro la fine della legislatura.
Nel 1995 non fui rieletta per una manciata di voti. Fui per altro fortemente penalizzata dal cambiamento di distretto a seguito del matrimonio.
Con pochi amici di quel tempo, tra cui Giuseppe Buffi e Mario Gallino, partecipai alla nascita di Opinione Liberale di cui divenni per diversi anni direttore editoriale. Inoltrai le dimissioni quando Fulvio Pelli lasciò la presidenza del PLRT, ma furono accolte solo qualche anno dopo, sotto la presidenza di Merlini.
Quando Suo marito si lanciò (1995) nell’avventura del “Polo della Libertà” – che non ebbe un esito positivo – quale fu la Sua reazione?
IPP Ho conosciuto mio marito in parlamento, io PLRT, lui LEGA. Il polo della libertà in fondo è stata una sorta di “avvicinamento”.
Lei ha vissuto in prima persona un caso lungo, doloroso e difficile, allorché Suo marito fu dapprima accusato, poi processato per un presunto abuso sessuale. Per quanti anni si protrasse quella vicenda?
IPP Sei anni sono passati dai fatti al primo processo, durante i quali la creazione dell’associazione SOS Donne (sostenute dalla sinistra) ha amplificato l’uso continuo dei media in un’evidente operazione di “fishing”. Altri due anni per il secondo processo e quasi due anni ancora per l’assoluzione definitiva, per altro confermata quasi “a giro di posta” dal Tribunale Federale.
Ebbe mai l’impressione che il caso giudiziario fosse mosso da ragioni estranee alla natura del fatto in sé? In caso di risposta affermativa, quali elementi di prova può addurre?
IPP Sì, ma per ragioni molto strane. Fosse dato il caso che il PG – in tempi precedenti la sua funzione – avesse avuto rapporti professionali (stretti?) con un amante della presunta vittima, avrebbe forse una valenza? Mi è difficile parlarne. Mi lasci solo dire che il nostro è un paese piccolo, dove anche gli amici degli amici possono giocare un ruolo, se trovano un terreno fertile…
Poi il caso è stato ampiamente “cavalcato” da una parte (becera) della sinistra. Sottolineo: da una parte. Tra i veri amici che ci sono sempre stati vicini, c’erano e ci sono ancora amici “di sinistra”.
In quei giorni e in quegli anni, come si comportò la società attorno a Lei? I Suoi amici, i Suoi conoscenti? Il partito?
IPP Gli amici veri sono rimasti tali. Gli altri? Non ha importanza. Molti, anche persone che non conoscevo affatto, hanno voluto testimoniare la loro vicinanza e, soprattutto la loro incredulità per quanto stava succedendo attorno a mio marito. Al partito non ho mai chiesto nulla (ci mancherebbe altro!) e nulla ho ricevuto.
Ha vissuto la conclusione del caso (assoluzione) come una vittoria?
IPP Una vittoria accompagnata da una grande amarezza per dieci anni di inutile, gratuita sofferenza per me, mio marito e i nostri familiari, di cui purtroppo alcuni sono scomparsi prima di poter vivere (erleben) l’assoluzione.
Alla luce di questa Sua esperienza personale quale valutazione esprime sulla giustizia amministrata in questo paese?
IPP Pessima dall’inizio dell’indagine fino al primo processo. Premetto che mio marito ha subito riconosciuto il suo errore (moralmente deplorevole, ma nulla più) e riferito, all’allora procuratore generale Marcellini e in mia presenza, lo svolgimento dei fatti. Nell’aprile 1996 (solo cinque mesi dopo) venne consegnato al PG un memoriale nel quale, sulla base delle testimonianze dei pazienti raccolte dalla polizia, dei tabulati telefonici, dei tempi registrati nei vari apparecchi (PC, endoscopi, ecc.) veniva ricostruito minuto per minuto, secondo per secondo, tutto quanto successo in quella mattina. Né il PG né il giudice del primo processo (Mario Luvini 2001) gli dedicarono la minima attenzione. Preciso che il memoriale si rivelò determinante per il rinvio degli atti a una nuova Corte delle assise correzionali da parte della Corte di cassazione e di revisione penale e infine per l’assoluzione al secondo processo.
Ma non solo: dopo l’interrogatorio “di confronto” durante il quale il PG non ha mancato di palesemente suggerire risposte inveritiere alla presunta vittima, (tant’è che il giudice del secondo processo non ne poté tenere alcun conto) non venne mai permesso agli avvocati di mio marito di interrogarla. Idem per la seconda accusatrice, poi giudicata “non credibile” dal secondo giudice. Quest’ultima mai è stata vista nel corso delle indagini (neppure dagli avvocati della difesa) e solo al processo in aula si poté vederla in faccia .
Ho grande rispetto invece per i giudici della Corte di cassazione e revisione penale che ebbero, malgrado il “battage pubblicitario” contro mio marito, il coraggio di annullare il primo processo senza usare mezzi termini nello stigmatizzare le gravi mancanze del PG e le arbitrarie interpretazioni del giudice.
Dopo il primo processo fortunatamente tutto andò più veloce: la decisione della Corte di cassazione, la convocazione del secondo processo, l’assoluzione da parte del giudice Zali, la conferma del Tribunale Federale, tutto si svolse in quelli che definirei “tempi tecnici” accettabili.
Quindi, per rispondere alla sua domanda: nella magistratura, come in ogni campo, c’è chi lavora bene e chi lavora male. Il problema è a sapere quanto è alto il costo procurato da chi lavora male e chi lo paga! Non a caso in Italia v’è una proposta di legge per l’introduzione della responsabilità del giudice.
Quali possibilità pratiche ha una persona, sottoposta a un vasto e molteplice attacco mediatico, di difendersi con efficacia?
IPP Sostanzialmente nessuna. Neil Postman(1931 New York) giornalista e docente universitario di scienze della comunicazione (diagnosi sull’informazione, fiera del libro di Francoforte 1992) affermava: “Il paradosso consiste nel fatto che i mezzi di informazione non esercitano alcuna tirannia sull’informazione, ma esercitano una forma di tirannia per mezzo dell’informazione”.
Pensi che c’erano informazioni sull’iter processuale di cui persino gli avvocati di mio marito prendevano conoscenza dal quotidiano sopracenerino. Vero anche che in occasione di un primo interrogatorio in Procura il PG aveva lanciato a mio marito un avvertimento: “queste pareti hanno orecchie”. Sono quasi certa che l’attuale PG sia riuscito a intervenire sulle pareti.
Fine della prima parte
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Questa "vecchia" e drammatica vicenda del "lontano" 1995
come si ripresenta vivida alla nostra mente!
Già allora ed anche da noi vi erano (vi sono) dei giudici rossi eccessivamente politicizzati? Infatti dopo il tirocinio di magistrato finiscono poi tutti in politica. Nessuno risulta estraneo a questa regola.
Ma chi sarà il nostro Woodcock? Mi piacerebbe saperlo!
Indipendentemente dalla sentenza di assoluzione, che va naturalmente rispettata, poi ogni ticinese può comunque continuare a pensarla come vuole.
Io, per esempio, ero e sono ancora convinta che era colpevole.
Di conseguenza, mi chiedo come stia la vittima, ora.
Ma scusa, non sta in piedi.
Se NON c'è stato reato, NON c'è vittima. Mi pare evidente.
Quella che per ME é la vittima. Era sottointeso.
La conosci?
Un'intervista inedita e senz'alcun dubbio interessante che ci ricorda come in un procedimento penale vengano coinvolti (al di là della colpevolezza o meno dell'imputato) anche i familiari.
Spero che nel proseguio dell'intervista si vada a fondo sull'uscita della signora Piattini dal PLR, sul suo successivo passaggio alla SVP, sui rapporti passati, presenti e soprattutto futuri con Sergio Morisoli, se è vero che dopo non essere riuscita a convinverlo a fare il salto lui pure nella SVP è lei che si appresta ad andare in AL, come taluni maligni sussurrano,....
Questa signora sa il fatto suo e non ha paura di parlare.
Ma... toccava a lei convincere Morisoli? Pensi?
Nella seconda parte probabilmente parlerà di Marina.
Erano e sono amiche.
Detto tra noi, anch'io pensavo che Morisoli avrebbe scelto l'UDC.
Lo aspettavano, me l'ha detto anche il Pierre.
Ma lui ha deciso così. Una strada in salita.
Dato che lei ha aderito all'UDC (assieme al marito se non erro), un tentativo avrebbe dovuto farlo. Ora che le carte si sono rimescolate, concordo con bike che la scelta di un liberale di passare il AL è quella giusta :wink:
È un'ottima idea. Ho provato a parlarne con l'avv. Gendotti.
Gli ho detto: "Non potresti far uscire dal tuo PLR
un gruppetto di liberali doc, tanto non sapete che farvene.
Potrebbero andare in AL."
Ci crederesti? Mi ha minacciato con il bastone,
di quelli che usano in Leventina
per far scendere le mucche dall'alpe.
I leader radicali,
avvistati in settimana in riunione,
NON fanno pulizia primaverile di massa!
Sarebbe troppo pericoloso.
Preferiscono farne uscire una alla volta.
Rigorosamente bastonato dai loro media.
Chi sarà il prossimo ad essere crocifisso?
Ma... sarà Gesù Cristo. Secondo gli studi più accreditati
Gesù morì sulla croce
il 7 aprile dell'anno 30, esattamente
1982 anni fa.
Lui risorge!
E i liberali?
Sono partiti per le vacanze di Pasqua. Ma torneranno.
Mi hanno lasciato solo a custodire il fortino.
"Tu spara su tutto quel che si muove!" mi hanno ordinato.
Dispongo di un fiammante bazooka e di varie mitragliette leggere,
tipo quelle che usa il Mossad. Farò il mio dovere.
Mi stupisce che un principe del foro come te sappia maneggiare un UZI. Sappi che il mio è stato modificato (da me) in maniera che spari a culatta chiusa e non a massa battente. Con questo accorgimento l'arma non si impenna quando spari a raffica. E' quindi un arma precisa e micidiale (devastante) nel combattimento ravvicinato. Solitamente unisco poi due caricatori (uno capovolto e tenuto assieme da un robusto nastro isolante) da 32 colpi ognuno, in modo d'avere sufficiente autonomia in missione. La mia media (ecco perché il Mossad mi arruola ancora oggi) è solitamente di un colpo, un colpito. :wink:
Ti dirò, tra un principe del foro***
e un killer del Mossad
tutto sommato
NON C'È UNA GRANDISSIMA DIFFERENZA.
*** Nel senso dei "fori" che produco
nella pance sforacchiate egli ANTISEMITI!
C'è un modo molto semplice per andare d'accordo con gli Israeliani : lasciarli in pace, nei loro territori assegnatogli da trattati internazionali e conquistati (in gran parte restituiti) in guerre promosse da altri.
Oh sì, secondo alcuni (grandi studiosi della Bibbia):
"dal fiume d'Egitto al grande fiume (l'Eufrate)".
Come dire: l'appetito vien mangiando!
A proposito: devo portare Lady Ripper a cena, stasera.
Suggeriscimi un bel locale.
Ateneo del vino a Mendrisio. Devi prenotare però, perciò fallo subito.( 091 6300636 ). Oppure al Montalbano di St.Pietro di Stabio 091 6471205 .(ottima scelta di Single Malt Schotch Whisky).
Ottimi suggerimenti.
A Montalbano mia suocera (toccava a lei, così dicono)
ha offerto il mio pranzo di nozze!
Pare che Candide partecipi
alle sbevazzate di Single Malt!!
(Io apposterei la polizia di STABIO
munita di potenti ETILOMETRI
ai piedi della collina...
... pöö vedumm!)
Non puoi per una volta farti gli affari tuoi? :twisted:
Ma lo sai che sei proprio antipatico?
Non si può più neanche scherzare.
Partecipa, eccome!
Vieni anche tu al prossimo appuntamento?
:wink:
Scherzi a parte, potremmo organizzare una bella cenetta goliardica tra i blogger di Ticinolive!
Ho molti difetti, dei quali vado persino fiero, ma antipatico proprio ........ :wink:
Scelta conseguente ed intelligente quella di passare in AL per chi è fondamentalmente liberale. :wink:
Tuttavia AL, neo-costituita formazione per la quale ho SIMPATIA,
è qualcosa di molto incerto.
Devono remare e "costruirsi" per 3 anni, senza che ci sia elezione.
Devono subire il malumore dell'UDC, che li vede come concorrenti "superflui".
La Lega ha già fatto sapere, di mala grazia:
"Da noi neanche un voto".
Per un PLR non-gendottiano non è facile il "salto".
"Dove vado a finire?" è la prima domanda che si fa.
Bisogna CONVINCERE e offrire PROSPETTIVE.
Non è facile, non sarà facile.
Dunque mi confermi che non ci sono più liberali autentici. Grazie .....già lo sapevo.
No no, non farmi dire quello che non dico.
Non mettermi le parole in bocca!
La nostra "area" è tragicamente DISORGANIZZATA.
Malinconicamente velleitaria. Fa spavento.
Ma non è detta l'ultima parola.
Se esistesse veramente questa "area", questa dovrebbe ora riconoscersi nel nuovo movimento liberale di Sergio Morisoli. Questi ha le idee ben chiare che ha concretamente esposto in un vero programma di legislatura praticabile e condivisibile, che i partiti storici si sognano di avere. Oggi i liberali ed i radicali stanno assieme unicamente perché hanno i cavoli a mezzo con gli appalti e altri interessi economici e di potere.
Affabbulatore te devi farci ancora il nome di quale sarebbe l'altro esponente UDC che sarebbe dovuto passare ad AL :)
Non si potrebbe provare con un po' di TORTURA?
Forse il nome lo sputerebbe!
Pare sia un NEOconsigliere comunale. :wink:
Ma lo feci, anzi no lo lasciai intendere. Come dice seguimi è un neoconsigliere comunale da 2.78%, cifra che sono sicuro sarebbe più alta se parlasse di neoliberalismo austriaco in AL piuttosto che nella SVP. :wink:
Allora credo che ti sbagli, dubito lascerà l'UDC:) Come credo non la lascerà nemmeno la signora Piattini-Pelloni. Son fin pronto a scommetterci una birra su entrambi!
E ci credo, dopo stasera sappiamo tutti perché non lasceranno il partito verso lidi ideologicamente più consoni! :wink:
Come non lascerà la SVP l'eterno secondo (anzi terzo), che dopo l'ennesima sconfitta elettorale (cantonale con una sfracca di soldi spesi, federale con un'esclusione, addirittura comunale in un minuscolo villaggio dove ovviamente son tutti retrogradi per lui) ora cambia domicilio per puntare ad un'altra (non) elezione nella Grandissima Lugano. :oops:
Lo conosco?
Che ti pare di questa intervista?
Onestamente non apprezzo i tuoi post perché lanci accuse/dubbi inconsistenti, lasci le frasi a metà, tiri in ballo gente che non ha nulla a che fare con il discorso senza però citarla esplicitamente.
Fai nomi e cognomi, spiegati chiaramente e se devi dire qualcosa dilla fino in fondo dato che quasi nessuno conosce i perché da te sottointesi come ovvi e che probabilmente esistono solo nella tua mente.
Ti do ragione, abraldo. Il Nostro è insinuante ma...
... a un certo punto le cose bisogna dirle!
Ciò che colpisce in questa prima parte dell'intervista
(gli elementi più interessanti)
sono le accuse circostanziate ad alcuni personaggi
della magistratura.
Alla fine lo Stato HA RISARCITO il torto (con poco meno di un milione).
Magra consolazione, direi. Perché devo pagare IO
- contribuente esemplare -
per gli sfracelli dei procuratori e dei giudici?
A qualcuno sto antipatico. Contraccambio di cuore. :-|
Non è esattamente così. TI COMPORTI da antipatico.
Forse per darti un contegno.
Infatti non lo sono con tutti, solo con chi fa l'impiccione ed il pettegolo in faccende che non lo riguardano. Non ho bisogno di apparire, non sono un politico e nemmeno avvocato.
Comunque Buona Pasqua. :)
Immagino che le frecciate siano rivolte a me.
Quanto al TUO apparire, mi sembra abbondante.
Mai quanto il tuo. Comunque ok, tolgo il disturbo.
Sì, vero, io più di tutti.
Ma tu RIMANI, come facciamo senza di te?
Non conosco la Signora Piattini, penso però che le sarà costato parecchio liberarsi dal vincolo del PLR ... se lo ha fatto pubblicamente, onore a Lei!
Una volta di più, il PLR, può solo recitare un Mea culpa!
Ina è entrata nella Direttiva dell'UDC
(come si legge anche su TL).
Le ho mandato una mail di congratulazione.
Una gran donna!
Incontrata un paio di volte alle riunione PLRT e parlato con lei una sola una volta: mi ha fatto ottima impressione! Una donna in gamba!