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Stati Uniti. L’economia non è in ripresa

Secondo diversi media statunitensi ed europei, l’economia americana si sta dirigendo verso un pieno recupero e tutto sta andando molto bene.

La realtà è invece ben diversa, scrive il portale d’informazione “the economic collapseblog.com”: “Gli Stati Uniti si stanno vieppiù affermando come nazione sempre più povera e sempre meno competitiva nel mercato globale. Al contempo, nel paese aumenta la disoccupazione, aumentano i livelli di debito dei consumatori e delle società, aumenta il debito a livello di comuni e Stati.
Tutto questo malgrado il governo di Washington immetta nel circuito bancario ed economico quantità folli di moneta.

Ecco alcuni esempi che mostrano come, negli Stati Uniti, la situazione sia grave e come sia lecito pensare che la prossima grande crisi economica è proprio dietro l’angolo :
Yahoo sta licenziando migliaia di collaboratori.
A causa delle ingenti perdite riportate, la catena commerciale Best Buy ha appena annunciato l’intenzione di chiudere 50 negozi e di tagliare spese per 800 milioni di dollari.
Il 29 marzo il sindaco di Los Angeles Antonio Villaraigosa ha annunciato il licenziamento di un gran numero di dipendenti comunali.
In cerca di soldi, la città di Baltimora ha messo in vendita parte dei suoi monumenti storici, mentre Costa Mesa, in California, vende gli elicotteri della polizia.
I prezzi delle case negli Stati Uniti sono scesi del 34.4% rispetto ai livelli più bassi, nel 2006. Malgrado ciò, il numero di case vuote resta impressionante.
Il reddito medio delle famiglie è in calo del 7,8% rispetto al dicembre 2007.
Nel 2008, negli Stati Uniti vi erano circa 2.6 milioni di “disoccupati di lunga durata”. Ora questo numero è salito a 5,6 milioni.
I paesi del BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) hanno dichiarato pubblicamente che è tempo di abbandonare il dollaro come valuta di riserva principale a livello mondiale.
14 milioni di americani mangiano grazie ai buoni pasto.
Il debito nazionale degli Stati Uniti aumenta di circa 150 milioni di dollari ogni 60 minuti.
La Federal Reserve ha acquistato circa il 61% dell’intero debito pubblico emesso dal Tesoro degli Stati Uniti nel 2011. Si tratta di un vero e proprio schema Ponzi, destinato a crollare in tempi più brevi di quanto si creda.”

Redazione

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