Basilea III. Le banche necessitano di 485.6 miliardi di euro

Per conformarsi alle nuove disposizioni di Basilea III sui fondi propri, le banche europee hanno bisogno di 485.6 miliardi di euro. Lo ha dichiarato giovedì il Comitato di Basilea di supervisione bancaria. I nuovi criteri entreranno in vigore in maniera graduale a partire dal 2013.

Il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria è un’organizzazione internazionale con sede a Basilea, istituita nel 1974. Il suo scopo è la promozione della cooperazione fra le banche centrali per mantenere la stabilità monetaria e finanziaria.
L’insieme di provvedimenti chiamato Basilea III sorveglia la capacità delle banche di assorbire shock da tensioni economiche e finanziarie, la gestione del rischio e la governance.
Lo studio condotto presso 212 istituti finanziari simulava una messa in attuazione anticipata dei nuovi criteri di Basilea III, che prevedono fondi propri (capitale sociale e benefici accantonati) pari ad almeno il 7% del loro impegno.
Per 29 banche a rischio sistemico sono stati imposti tassi superiori, da 1 a 2.5 punti supplementari.

Il bisogno di finanziamento delle banche è diminuito, come rivela il confronto con uno studio condotto oltre un anno fa.
Nel dicembre 2010 il Comitato di Basilea aveva compiuto uno studio presso 263 banche a livello internazionale e ne era risultato un bisogno di 602 miliardi di euro per rispettare la percentuale del 7%.
I ministri delle Finanze dell’Unione europea si riuniranno il 2 maggio a Bruxelles per finalizzare le discussioni su Basilea III. Obiettivo della riunione è ottenere un accordo all’interno del Consiglio europeo prima di avviare i negoziati con il Parlamento europeo.
Le discussioni volgeranno anche alle reticenze della Gran Bretagna, il cui governo vuole imporre norme di capitale più severe di quelle previste a livello europeo, estraniandosi così dal principio di armonizzazione dell’UE. Una posizione alla quale si associa anche la Svezia.