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Le banche danesi rompono i contratti con l’agenzia di rating Moody’s

L’agenzia di rating statunitense aveva messo in guardia le banche della Danimarca sui rischi legati al rifinanziamento dei titoli ipotecari. La notizia giunge a breve distanza da quella secondo la quale Moody’s sta preparando il downgrade di ben 114 banche in Europa e negli Stati Uniti.

Nykredit, Realkredit Danmark, Danske Bank, BRFKredit, Jyske Bank : in disaccordo con Moody’s, le banche danesi hanno interrotto i contratti con l’agenzia di rating, mettendo fine alle relazioni commerciali.
In causa vi è il giudizio di Moody’s sul settore bancario del paese.
L’agenzia di rating è preoccupata dall’aumento in importanza delle obbligazioni a tasso fisso sui prestiti ipotecari a tasso variabile comparsi alla fine degli anni 1990, che hanno contribuito al boom dell’immobiliare, sino alla crisi scoppiata nel 2007.
Questi titoli, che non eccedono i tre anni, hanno un rischio di finanziamento più elevato, spiegava Moody’s la scorsa estate, sottolineando anche lo scarso sostegno dello Stato danese alle banche (tre istituti erano falliti nel 2011).

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Redazione

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  • La notizia riportata da Ticinolive, secondo la quale piccole banche di una nazione economicamente marginale come la Danimarca hanno osato sfidare - come Davide contro Golia - i sicari economici assoldati dal "sistema", rompendo i contratti con Moody's, è di per sè strepitosa, ma il popolo dei blogger non sembra aver preso coscienza del valore di questo mini-reportage.

    Ancora una volta Ticinolive è in prima fila, attento ai valori che contano, trasparente e diretto. Complimenti !

    L'indifferenza dinnanzi a determinate informazioni di grande rilevanza suscita stupore, incredulità, disillusione in coloro che sperano in una svolta positiva concreta che conduca il mondo fuori dall'oscuro tunnel dell'andazzo economico-politico piratesco che da quando è stato coniato il termine "economia globale" crea distruzione di risorse, squilibri sociali, povertà e un incremento irresponsabile dei rischi ambientali.
    Il "sistema" gestisce i media manipolando l'informazione in modo da oscurare le notizie utili al popolo e creare una enorme disinformazione. La gente cade in uno stato confusionale e di apatia.

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