Come preannunciato nelle scorse settimane, nel corso di maggio l’agenzia di rating statunitense Moody’s Investors Service prevede una lunga serie di downgrades che coinvolgeranno oltre un centinaio di banche.
Il taglio del rating, fa sapere l’agenzia, è la conseguenza della crisi del debito sovrano, del rallentamento della crescita economica e dell’impatto di Basilea III.
Stando alle dichiarazioni diffuse a febbraio, BNP Paribas, Deutsche Bank e Morgan Stanley sono fra gli istituti che rischiano un downgrade ai loro minimi storici.
Per UBS, Credit Suisse e Banco Bilbao il rating potrebbe scendere addirittura di tre gradini.
JPMorgan Chase, Goldman Sachs e HSBC scenderanno probabilmente di due livelli.
Moody’s dovrebbe iniziare a declassare le banche in Italia, poi passerà a Spagna, Svizzera, Austria, Svezia, Norvegia, Regno Unito e Germania. Ultimi della lista i colossi statunitensi, che saranno declassati a giugno.
Ovviamente le polemiche infuriano. In un contesto economico e finanziario difficile come quello attuale, i downgrade rischiano di avere un pesante impatto sulle banche, che si troverebbero ulteriormente in difficoltà nel finanziarsi e potrebbero dover operare una stretta ai prestiti. Questo ostacolerebbe ulteriormente la crescita economica.
La stretta ai prestiti è comunque una prospettiva già molto vicina, soprattutto in Europa, malgrado i mille miliardi che la Banca centrale europea ha prestato alle banche a un tasso d’interesse del 1%.
(Fonte : Valori.it)
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