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Socialità a Lugano, ancora un passo avanti – di Lorenzo Quadri

Dallo scorso primo aprile (dopo la conclusione degli iter di approvazione da parte del Cantone) è in vigore la versione riveduta del Regolamento sociale comunale di Lugano.

Il Regolamento sociale comunale, basato sulla filosofia dell’aiuto puntuale e (possibilmente) risolutivo, esiste dal 2007. Dopo qualche anno di prova, sono stati ora apportati dei correttivi, volti a definire meglio le spese per le quali può essere richiesto un aiuto, e a rendere più generosi i parametri d’accesso alle prestazioni, come pure l’ammontare delle cifre massime erogabili. Questo in conseguenza del crescente disagio economico che si diffonde tra la popolazione ticinese – e quindi anche tra quella di Lugano. Con la differenza che Lugano ha reagito in tempi relativamente rapidi (per quanto possano essere rapidi i tempi della politica). Altri no.

L’impulso al potenziamento degli aiuti puntuali ai luganesi in difficoltà è venuto da un lato dal Municipio che, nell’ambito del primo credito quadro anticrisi (2009), ha proceduto ad adeguamenti transitori. Il “tiro” è stato ulteriormente corretto alla fine dello scorso anno, con l’approvazione da parte del Consiglio comunale del messaggio municipale sulla revisione del regolamento sociale comunale. Revisione che costituiva una risposta anche alle richieste della cosiddetta “mozione interpartitica”. Nel corso degli anni l’impegno della città di Lugano in questi aiuti puntuali a favore dei suoi abitanti in difficoltà economica è aumentato notevolmente, passando dai circa 350mila Fr dell’anno 2008 ad una spesa attuale di un milione di franchi.

Le ultime novità sono come detto entrate in vigore lo scorso primo aprile. E’ dunque importante che il cittadino luganese le conosca, poiché non è – ovviamente – nell’interesse di nessuno creare un bel regolamento e poi tenerlo nascosto ai potenziali beneficiari. Informazioni dettagliate sul regolamento sociale comunale si possono dunque ottenere gratuitamente chiamando il numero verde 0800 6900 00, e presto anche su internet sarà on-line un “redditometro” che permetterà all’interessato di scoprire se, in linea di principio, ha diritto agli aiuti sociali comunali.

Un’altra iniziativa importante presa nei mesi scorsi dalla città di Lugano riguarda gli anziani e gli invalidi a beneficio della prestazione complementare, ai quali da quest’anno il Cantone non copre più l’intero premio dell’assicurazione malattia di base, ma solo fino ai forfait stabiliti dalla Confederazione.

Il Municipio ha deciso di sopperire al taglio cantonale accollandosi la differenza, che non è irrisoria: si parla, per persona, di cifre anche di oltre 700 Fr in sei mesi. Per un anziano a beneficio della PC, non è certo una somma da poco. Quello della Città è stato un gesto necessario ma costoso, poiché il Cantone, nel cifrare il taglio ai sussidi di cassa malati agli anziani ed agli invalidi con la complementare, l’ha vistosamente sottostimato.

Record di persone in assistenza
Sul fronte delle persone in assistenza, come noto la situazione peggiora. A Lugano numero dei casi aperti è ormai vicino ai 1200, quando negli anni scorsi si navigava su medie annue tra i 750 e gli 800 casi. L’aumento è dovuto sia alla crescita delle nuove domande, che alla diminuzione dei casi chiusi. Particolarmente rappresentati – e questo preoccupa – i giovani: tra le 420 nuove domande presentate a Lugano nel corso dell’anno 2011, la fascia d’età più rappresentata è quella dai 21 ai 25 anni, con 69 casi. Se a queste 69 domande si aggiungono quelle inoltrate da persone di età compresa tra i 26 ed i 30 anni, che sono 40, arriviamo, nel 2011, a 109 nuove richieste di assistenza inoltrate da persone tra i 21 e i 30 anni. Questo significa che sempre più giovani non riescono ad entrare nel mondo del lavoro.

La nuova “Area”
Per rispondere ancora meglio alle esigenze del territorio è nata da un paio di mesi all’interno degli Istituti sociali comunali l’Area di promozione e di intervento sociale. L’obiettivo della nuova Area è quello di individuare e riconoscere i problemi, analizzare i bisogni, mettere in rete le informazioni disponibili e, soprattutto, fornire al municipio delle proposte di intervento concreto. Dunque possiamo tranquillamente dire, senza timore di venire smentiti, che l’impegno sociale della città di Lugano è in continua crescita, con vari progetti innovativi. Un “work in progress” che, ne siamo convinti, darà i suoi frutti. E che, magari, costituirà anche un esempio per altri.

Lorenzo Quadri
Capodicastero Istituti sociali comunali

Relatore

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