I grandi distributori romandi e basilesi ( Romande Energie, GroupE, EBM) hanno deciso di rinunciare ad investimenti in centrali a carbone in Germania.
A causa delle mutate /nuove condizioni quadro in Germania dopo l’incidente nucleare di Fukushima, pure Repower, la “cugina” di AET con sede a Poschiavo (GR) ritiene che il progetto di centrale a carbone di Brünsbüttel non è più realistico.
Repower ha quindi preannunciato un ammortamento straordinario della sua partecipazione in Brunsbüttel.
A tale proposito chiediamo:
1. Perché AET non rinuncia al suo progetto di Lünen?
2. Nel caso in cui Lünen non dovesse produrre energia elettrica , qual’ è da un punto di vista finanziario il rischio massimo per AET?
Lünen è stato motivato quale investimento per aumentare la sicurezza di approvvigionamento di energia elettrica del Cantone Ticino.
Inoltre, il prezzo dell’elettricità prodotta in una centrale di carbone è fortemente influenzato dal prezzo e rispettivamente contratto per la fornitura del carbone.
A tal proposito chiediamo:
1. L’importazione dalla Germania verso la Svizzera e il Ticino dell’energia elettrica che sarebbe prodotta a Lünen, considerato che l’UE non tollera più contratti di fornitura a lungo termine nel commercio transfrontaliero, è garantita?
2. Se sì, come e chi gestirà il transito alla frontiera Germania/Svizzera dell’energia prodotta a Lünen?
3. Il contratto per la fornitura del carbone è già stato sottoscritto e a quali condizioni?
La deputazione UDC
Gabriele Pinoja, Marco Chiesa, Lara Filippini, Eros Mellini e Orlando Del Don
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