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Smantellare l’UE. Il nazionalismo è la forza che rende possibile la democrazia.

Lo storico Thierry Baudet osserva che quando gli stati nazione cedono la loro sovranità a entità sovranazionali si generano conflitti. Per questo motivo propone di dissolvere l’euro e ristabilire delle frontiere.

L’elemento principale dei sostenitori del progetto europeo è che il nazionalismo conduce alla guerra e la costruzione europea alla pace, scrive Baudet sul quotidiano olandese Nrc Handelsblad : “Qualsiasi perdita provocata da Bruxelles sul piano della democrazia, della sovranità e della trasparenza sarebbe in definitiva compensata da un nobile obiettivo, la pace.
In realtà il nazionalismo non porta alla guerra. E’ l’ambizione di instaurare un impero europeo che porta alla guerra, l’ambizione di far entrare a forza diversi popoli in una stessa struttura conduce alla guerra. La stessa costruzione europea porta alla guerra.

Il fascismo e il nazismo erano entrambi incentrati sulla costruzione europea. Dal 1933 Mussolini ha affermato pubblicamente che l’Europa poteva di nuovo esercitare il suo potere sul mondo se fosse riuscita a instaurare una certa unità politica.
Nel 1941 Adolf Hitler affermava che i paesi europei erano simili ai membri di una grande famiglia. Il suo vero obiettivo era conquistare l’intera Europa e un vasto territorio adiacente. Mussolini invece voleva fondare un nuovo impero romano intorno al Mediterraneo.
Robert Schuman, uno dei fondatori del progetto europeo, era stato fino al 17 luglio 1940 segretario di stato del regime di Vichy, che ha collaborato con i tedeschi. In quanto deputato della Lorena, nel 1938 aveva contribuito a rendere possibile l’annessione alla Germania di Hitler di una parte della Cecoslovacchia. Aveva inoltre insistito per rendere più forti i rapporti fra Mussolini e Hitler.

[…] L’oppressione esercitata da un regime centralizzatore provoca tensioni. … Anche oggi il tentativo di unire l’Europa da un punto di vista politico provoca forti tensioni … è fonte di conflitto. Dobbiamo quindi orientarci verso un’Europa del tutto diversa dall’Unione attuale.
Un’Europa senza un regime centralizzatore, ma composta da stati nazionali che cooperino fra di loro e non abbiano paura delle diversità.
Si dovrà restituire ai paesi la loro autorità sulle frontiere per fare in modo che siano loro stessi a decidere chi fare entrare.
I paesi opteranno nel loro interesse economico per un regime flessibile di visti, conservando il controllo sulla criminalità e sull’immigrazione. Bisogna cancellare l’euro in modo che i paesi possano di nuovo respirare sul piano monetario e decidere i loro tassi di interesse in funzione della congiuntura locale.
Ben lungi dall’essere fonte di conflitto, il nazionalismo è la forza che rende possibile la democrazia.”

Redazione

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