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Raddoppio del Gottardo – I Verdi sul piede di guerra

Incostituzionale e controproducente. I Verdi pronti a raccogliere firme per il referendum.

I Verdi del Ticino sono fin d’ora pronti a raccogliere le firme necessarie per la riuscita del referendum contro questa politica assurda, miope e controproducente.

La decisione di raddoppiare la galleria del Gottardo non solo stravolge e vanifica la politica dei trasporti perseguita finora, ma calpesta anche la volontà più volte espressa dal popolo a sostegno del trasferimento del traffico pesante dalla strada alla ferrovia e della protezione delle Alpi culminata, nel 2004, con la bocciatura dell’Iniziativa Avanti.

La pressione per la realizzazione del secondo tunnel autostradale, portato avanti con il pretesto del risanamento dell’attuale galleria, non farà altro che causare ancora più traffico e inquinamento in un Cantone già oggi intasato e tra i più inquinati della Svizzera.
Invece di valorizzare le numerose opportunità che si presenteranno con l’apertura della galleria ferroviaria di base del Gottardo a fine 2016, si vorrebbe cedere alle lobby del cemento e della strada e trasformare definitivamente il Ticino in un grande corridoio di transito per camion e turisti che viaggiano dal Nord Europa all’Italia. Il tutto a discapito della nostra economia e della qualità di vita.

La posizione portata avanti dai fautori del doppio tunnel unidirezionale non è credibile sia perché molti di loro sono semplicemente a favore del raddoppio, sia perché non sarà per nulla facile resistere alle forti pressioni per l’apertura di due corsie per tunnel che vi saranno alle prime colonne. Inoltre, con quest’opera, il messaggio che viene dato a livello europeo è che in Svizzera camion e auto di transito sono le ben venute, vanificando, di fatto, la tenue politica a favore del trasferimento fino ad ora portata avanti dal Consiglio federale. Il raddoppio del Gottardo porterà inoltre al nostro Cantone un netto peggioramento della qualità di vita, dell’inquinamento e un incremento di traffico nel Luganese e, soprattutto, nel Mendrisiotto. Già oggi, infatti, durante i periodi di traffico intenso dovuti agli esodi vacanzieri si registrano oltre importanti colonne al Gottardo anche a Chiasso a dimostrazione di come i due fenomeni siano collegati e dovuti soprattutto al traffico di transito.

Le alternative al raddoppio ci sono e vanno dal miglior sfruttamento delle trasversali ferroviarie, sia per le persone, sia per le merci, ai progetti lungimiranti come quello proposto da Railvalley fino ad una pianificazione migliore dei lavori di ristrutturazione della galleria in modo da evitare 900 giorni di chiusura consecutivi, così come prospettato dall’ipotesi di lavoro al Ticino più sfavorevole. I lavori di ristrutturazione della galleria autostradale e l’apertura della nuova linea ferroviaria di base del Gottardo sono l’occasione per la Svizzera e, soprattutto, per il Ticino, di passare finalmente dalle parole ai fatti e realizzare una nuova politica dei trasporti innovativa, sostenibile e che migliori la qualità di vita del nostro martoriato Cantone.

Per queste ragioni, i Verdi del Ticino sono fin d’ora pronti a raccogliere le firme necessarie per la riuscita del referendum contro questa politica assurda, miope e controproducente.

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  • È affascinante la flessibilità con la quale certa classe politica considera il "calpestamento della volontà popolare".
    Tergiversare nell'applicare l'iniziativa UDC sull'espulsione degli stranieri delinquenti votata dal popolo o prospettare una nuova richiesta di adesione all'UE non è calpestare la volontà popolare?

  • La cosa ancora più disgustosa è che, dovessero fallire nel loro intento e dovesse il popolo optare per il raddoppio (perchè checchè ne dicano loro un cambio di opinione non mi pare sia vietato), è già scontato che insisteranno a suon di ricorsi o quant'altro per ostacolare il più possibile l'iter, con buona pace della "volontà popolare".

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